Avete visto il trailer di Blubberella?
A parte il fatto che mi sembra ci sia da divertirsi a livelli assoluti e godersi l’estremizzazione dell’arte cinematografica senza porsi ulteriori domande sulle qualità artistiche di Uwe Boll.
A parte questo, quell’attento analizzatore di quelli che una volta erano definiti film di serie Z che risponde al nome di Nanni Cobretti è riuscito a notare una cosa davvero interessante.
Andiamo per ordine.
Quello che avete appena visto è il trailer di Blubberella, l’eroina oversize (diciamo pure obesa) di Uwe Boll.
Siamo in piena Seconda Guerra Mondiale, ci sono i tedeschi, c’è anche un improbabile Hitler.
E poi c’è questa eroina capace di fare il culo a tutti per un panino.
Ora guardate questo.
Esatto, è praticamente identico, protagonista femminile a parte.
Stesse scene, stessi costumi, stessi attori in ruoli praticamente identici.
Si tratta di Bloodrayn: the third Reich, altro film firmato Uwe Boll.
Il folle regista ha quindi riutilizzato scene, costumi e attori per girare due pellicole diverse.
Niente di strordinario, sia chiaro, era una scorciatoia usata molto spesso negli anni ’50 anche se in maniera decisamente meno evidente ed esplicita.
Serve ovviamente ad ottimizzare i costi e tirar fuori due prodotti al prezzo di uno.
Quindi la questione non avrebbe forse meritato un post se non ci fosse questo (nota: non guardate il teaser qui sotto se avete stomaci sensibili o siete particolarmente impressionabili).
Si tratta di Auschwitz, altro film di Boll che sta cercando spazi per farsi vedere in giro per il mondo.
Vero assolutamente che (sembrerebbe… stiamo sempre parlando di Uwe Boll) il tenore è completamente diverso, ma sono pronto a scommettere sulla testa dei figli di Berlusconi che questo è il terzo vertice di una incredibile, pazzesca, fenomenale, incredibile (aggiungete aggettivi a caso) trilogia uniproduttiva.
Uwe Boll ha scoperchiato la nuova frontiera della produzione cinematografica: chiamiamola pure tre per uno.