Una solitudine qualsiasi, una delle tante,
ma non quella dell’uomo senza montagne.
Che le nostre voci tornino dai loro echi
e gli occhi avanzino fino a calare le palpebre,
che le persiane le custodiscano
e nell’aprirsi le mostrino che sognano come sempre
anche se non ci parlano mai.
Quando l’orizzonte si raddoppia
sotto il peso delle cose
e lo sguardo s’inabissa e niente lo solleva,
quando la vita continua orribilmente piatta,
un qualunque esilio nelle isole, anche le più deserte
le più fredde, una qualsiasi amarezza
però non quella dell’uomo senza montagne.
Eugenio Montejo