Una stanza tutta per se di Virginia Woolf

Da Monika

Titolo: Una stanza tutta per sé  (1926)
Autrice: Virginia Woolf
Traduzione: Maria Antonietta Saracino
Editore: Einaudi
Plubblicazione: 2006
Prezzo: € 12,00

Un articolo sul libro


Biografia: Virginia Woolf nacque a Londra nel 1882 e morì suicida nel 1941. Nonostante non ricevette un'educazione formale quale quella dei fratelli, crebbe comunque in un ambiente non ostile al suo desiderio di istruzione.
Il padre gli lascio consultare a suo piacere la sua fornitissima biblioteca, anzi stimolò notevolmente il desiderio dei suoi figli di apprendere e capire, facendo della sua casa un luogo di incontro di grandi intellettuali della sua epoca.
Dunque Virginia crebbe in un ambiente colto e raffinato.

Trama: Nel 1928 la Woolf venne invitata a tenere due conferenze sul tema Le donne e il romanzo e, per una  come lei che si è sempre battuta per la parità di diritti tra i sessi,  non fu difficile far nascere, da quelle conferenze,  questo pungente e sagace testo.


Commento: L'autrice in questo prezioso libro spiega come anche le donne sarebbero state in grado di esprimere il loro genio se solo avessero avuto "una stanza tutta per se". 
Naturalmente per stanza si intende un luogo fisico, uno studio dove pensare ma anche un luogo della mente dove ci si possa estraniare dal mondo per riflettere e immergersi nelle nostre profondità, per tirare fuori ciò che di meglio ci contraddistingue , senza per questo sentirci in colpa per i panni non lavati, il pranzo ancora da preparare e i bambini con il moccio al naso.La stanza prima che un luogo fisico è un luogo intimo riscaldato dall'approvazione degli altri che ti circondano, che non è approvazione per il lavoro a cui ci si  sta dedicando ma è approvazione per la vita che si sta vivendo, che è la tua e di nessun' altro.

«È davvero straordinario il cambiamento di carattere che il 
possesso di una rendita fissa è in grado di produrre. Nessuna forza al mondo può portarmi via le mie cinquecento sterline. Cibo, alloggio e vestiario sono miei per sempre. Pertanto cessano di esistere non soltanto gli sforzi e la fatica, ma anche l’odio e l’amarezza. Non ho bisogno di odiare nessun uomo; egli non può ferirmi. Non ho bisogno di adulare nessun uomo; egli non ha niente da darmi».

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