Magazine Cinema

Una storia d'amore e non di paura

Creato il 27 agosto 2010 da Spaceoddity
Nelle schede, Il segreto dei suoi occhi (coproduzione Spagna-Argentina 2009) è un film drammatico. In realtà, la tensione che il regista Juan José Campanella ha saputo imprimervi è vicina a quella del thriller. Una storia d'amore e non di pauraE, lo specifichiamo, un gran bel thriller d'autore, se il sottoscritto è rimasto incollato alla poltrona, senza un attimo di noia o di fastidio: mancano del tutto le scene poco chiare e troppo veloci che accecano gli spettatori in altri film del genere.
Detto questo, molto più difficile è identificare la natura de Il segreto dei suoi occhi, tant'è, insieme, eccentrico e, insieme, convenzionale e prevedibile in certe soluzioni. Vi si racconta il tentativo di Benjamin, un impiegato in forza al tribunale di Buenos Aires, di veder chiaro in un omicidio di venticinque anni prima, usando come alibi la scrittura di un romanzo. Il film segue la scrittura del romanzo come una sceneggiatura incerta tra la realtà e ciò che questa è diventata nel frattempo.
Il segreto dei suoi occhi è un film molto "scritto". Intendo, certo, cerebrale, ma anche attentissimo alla calligrafia e all'intellegibilità, oltre che a uno spiccatissimo gusto per l'immagine: la tensione non scompone mai l'eleganza della composizione fotografica di Juan José Campanella, che spesso può essere di un modernissimo manierismo, ma non è mai banale. Perfino nella prevedibilità di certe sequenze, stupisce per un'improvvisa, umanissima asimmetria capace di condurre a sua volta la narrazione degli sguardi e delle storie.
Una storia d'amore e non di paura Ed è in questi specchi che rimbalza la vicenda di queste anime torturate dalle domande, dai "mille passati e nessun futuro": nei corpi feriti, negli sguardi rugosi, nella capacità di sorridere all'improvviso aprendoti il cuore che risiede il punto di forza de Il segreto dei tuoi occhi, grazie a cinque magnifici attori in corsa, anzi in gara di bravura. Ricardo Darín e l'incantevole Soledad Villamil la fanno da padroni in termini di inquadratura, ma, se non altro per intensità dei fortissimi personaggi e dell'interpretazione, al loro fianco stanno Pablo Rago, un uomo ossessivamente innamorato della moglie morta (interpretata da Carla Quevedo in una brevissima sequenza piena di commovente verità), Guillermo Francella, personaggio di straordinaria e modernissima complessità, e Javier Godino, il meno sorprendente del gruppo, ma pur bravissimo.
Una storia d'amore e non di paura
Insieme, questi attori, calati con sapienza nel collante di un fortissimo "patetico", dànno vita a scene di forte tensione e ad altre che sembrano un capriccio sentimentale: è straordinaria la capacità di sprofondare in un esistenzialismo profondissimo e autentico, mai gratuito. Personaggi che, alla ricerca costante e ostinata di un assassino, si fermano a parlare con naturalezza e disinvoltura di quel che è stato e che non sarà mai, di memoria e di vita, d'amore e di passione Personaggi invecchiati e mai esibizionisti di saggezza, in cerca di quiete e non d'autore, raccolti intorno al loro mondo e capaci di difendersi nonostante la palese impotenza contro cui combattono, anime in attesa di quel che sarà con la dolce speranza che sarà qualcosa di diverso e di bello a cui tenere la porta aperta, ma capaci di chiuderla dietro le spalle quando la felicità è venuta finalmente ad albergare al loro fianco.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :