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Una storia decadente

Creato il 12 settembre 2012 da Oggimordo @OggiMordo
Io, alle fisciòn italiane, di solito le schifo.
Sento che la mia professoressa di italiano del liceo ha avuto le convulsioni, dopo questa frase. Ma scritta così rende meglio. Non le schifo di principio perché sono italiane. Per par condicio, posso dire che schifo quasi tutta la valanga di prodotti tedeschi che ha invaso le nostre reti. Per chi non lo sapesse, c'è un'accordo a livello europeo per distribuire materiale culturale tra i paesi. Con quantità e ore di visione ben definiti. Comunque, in barba al trattato di Eurovision, io le schifo.
Le fisciòn tedesche sembrano sempre girate in Germania dell'Est, il protagonista principale è il grigio.
Le fisciòn italiane invece hanno due grossi difetti. Il primo è che gli sceneggiatori scrivono storie di una banalità imbarazzante, ed è un difetto non da poco. Il secondo è che non sono doppiate. Siamo stati viziati da una tradizione di doppiaggio eccellente che ci ha abituato ad alti standard, che distolgono l'attenzione dalle espressioni facciali mummificate. Avete mai provato a vedere un film con Nicole Kidman in lingua originale? Beh, non fatelo. Vi renderete conto che gli Oscar sono attribuiti a cazzo. Quindi le fisciòn italiane mi creano un certo disagio. Non importa se trattano di ammmòre, odio, vendetta o fantascienza. Quali sono le serie di fantascienza? Quelle con Gabriel Garko e Manuela Arcuri. E' pura fantascienza come, in un periodo di crisi e con tutti gli attori italiani che ci sono in giro, nel palinsesto di Canale5 c'è spazio per almeno 3 serie all'anno per questi due.
Come ho detto sopra, di solito. Poi succede che un caldo sabato di giugno, mentre svengo sul divano dopo aver recitato la mia versione preferita della Casalinga Disperata che ramazza il pavimento, la tv si sintonizza su un canale del digitale terrestre Mediaset su cui è in onda una replica di Squadra Antimafia 3. All'inizio sono solo incuriosita dal cambiamento sconvolgente di Simona Cavallari. Lei è la prova che c'è speranza per le donne. Che è possibile migliorare dai 20 ai 40 e diventare una figah spaziale. Per chi non sa come fosse a 20, dico solo  "I ragazzi del muretto". Il resto fatelo fare a Google.
Sono lì che guardo la trasformazione, capisco che la serie parla di mafia, che è ambientata a Palermo pe'davero, nel senso che la maggior parte delle comparse parla con un accento talmente forte che non capisco intere frasi. Scopro che Giulia Michelini, da sorella rompicazzi di Claudia Pandolfi in Distretto di Polizia ennesimo, è diventata un'ottima mafiosa cattiva come la cicuta e una brava attrice.
Pausa doverosa: giuroh! che non ho guardato Distretto di Polizia. Solo la puntata in cui ritrovano il cadavere di Giorgio Pasotti e ho pianto talmente tanto da rifiutarmi di vedere il resto.
Insomma, sono lì tra il distratto e l'assopito, e poi compare il segno-divino-che-dà-un-senso-a-tutto.
Lui.

Una storia decadente

Amico, anche io sono attenta a TE!


Una storia decadente

Una storia decadente

Da quel momento in poi, e in tutte le scene in cui compare, non importa se i dialoghi non sono interessanti. Io non sento niente. Il vuoto nel cervello. Solo un ormone impazzito che Salta!Salta!Salta!.
Non so nemmeno come si chiama il suo personaggio. Forse, forse Domenico qualcosa. Forse. Il suo nome vero è Marco Bocci. Non perdete tempo a googolare, guardatevi 5 minuti di Squadra Antimafia. Il suo personaggio è sempre incazzato, preoccupato o disperato. Cosa che ti fa venire voglia di prenderlo a schiaffoni per farlo rinsavire e poi chiuderti nel bagno del distretto con lui e non uscire finché non sono stati provati tutti gli articoli del codice penale nella corrispondente posizione del Kamasutra. Ovviamente è prepotentemente in forma. E casualmente vestito solo di leggere maglie di jersey che sottolineano tutto, sicuramente la stylist era una nostra amica. Roba da mettersi a trafficare in rifiuti tossici solo per farsi catturare in un capannone abbandonato e costringerlo a un corpo a corpo prima dell'arresto.
Non c'è bisogno che me lo diciate, mi sento già una vecchia cougar (anche se credo siamo più o meno coetanei, vi prego confermatemi che è nato prima del 198enne) dall'ormone ginnico. Anche un po' squallida.
Ma voglio condividerlo con le amiche di #fighedomani perché lunedì è iniziata la nuova serie su Canale5 in prima serata. Vi dico solo che tra Una mamma per amica e Squadra antimafia 4 ho corso sul tapis roulant per 8 chilometri (se mi conosceste, sapreste che per me è un record). La motivazione è tutto. Oppure ha ragione chi dice che si fa sport per compensare qualcos'altro...

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