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Nato il 12 luglio del 1947 a Canvey Island nell’Essex, l’insalubre cittadina marittima inglese del petrolio e luogo di provenienza dei Dr.Feelgood e di Eddie and the Hot Rods, due band seminali della new wave (e del R&B e del punk) britannici. Cercando inutilmente di imparare da sé il giro di chitarra di Shakin’ All Over inventò il proprio stile chitarristico sulla Telecaster, originalissimo, insieme ritmico e solista (come Townshend, per intenderci), assieme ad un altrettanto originale modo di porsi sul palco, a metà fra un automa e un deficiente. Membro fondatore dei Dr.Feelgood, battè con loro la scena dei pub suonando un r&b da primi Stones e registrando due dischi mono e con la copertina in bianco e nero prima che il terzo, il live Stupidity registrato nel maggio 1975 alla Sheffield City Hall ma stampato solo nel settembre 1976, (trainato anche dall’energico hit Roxette) esordisse al primo posto della classifica degli LP, operazione che non era riuscita neanche agli Stones con un disco live e creando in un colpo solo la leggenda della band. Il concerto esiste anche sotto forma di film ed è stato oggetto di infinite ristampe sempre più ampliate rispetto alle 15 canzoni originali (per quell’album, i Feelgood assieme ai Sex Pistols furono la band più importante del mio soggiorno inglese del 1977).
Star per un giorno, nel tour americano che ne seguì Wilko si discostò dagli altri membri della band (John B Sparks, The Big Figure e Lee Brilleux), abbandonando il gruppo al ritorno in patria e mettendo nei guai i compagni, essendo Wilko l’autore del loro materiale originale. Registrò un paio di dischi in proprio, si unì ai Blockheads (la band di spalla a Ian Dury, dal momento che il loro chitarrista Chez Jankel aveva mandato al diavolo il cantante) e creò una propria R&B band, i Solid Senders. Nessuna di queste avventure fu baciata dal successo: si può ben dire che Wilko aveva preso a calci la sua fortuna.
La storia di Wilko, di Brilleux e dei Feelgood è raccontata dal regista Julian Temple nel film Oil City Confidential. Lee Brilleux morì il 7 aprile 1994 di linfoma, lasciando un ricordo straordinario nei suoi fan: ogni anno viene celebrato in un concerto a cui partecipano i numerosi membri dei Feelgood negli anni. C’è il progetto di dedicargli una statua. Purtroppo qualche giorno fa anche Wilko Johnson ha annunciato di avere un tumore del pancreas, dichiarando che intende usare il poco tempo che gli rimane per suonare; per questo motivo registrerà un ultimo disco e intraprenderà un tour d’addio con i Blockheads. Da ricordare che la stessa cosa accadde nel 2000 al vecchio leader dei Blockheads, Ian Dury; detestato dal resto della band per il suo cattivo carattere, Dury chiese ed ottenne dai vecchi compagni di incidere con loro un ultimo (ottimo) album (dal titolo Mr. Love Pants) quando li informò di essere ammalato di tumore, e suonò con loro il suo ultimo concerto il mese precedente alla propria morte (prima di morire Dury contribuì anche a riportare in studio di registrazione i Madness).
Blue Bottazzi.
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