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Una storia verosimile che.

Creato il 23 maggio 2012 da Tazzina @tazzinadi

Una storia verosimile che.

Adesso sono qui!

Una storia verosimile che.

Autografo.


Una storia verosimile che.

Cose belle.


Una storia verosimile che.

Alcuni libri di Baricco.


Una storia verosimile che.

Baricco vero.


"Una storia verosimile che, tuttavia, (non) potrebbe (mai) accadere nella realtà".
Che è la nota che appare dopo l'epigrafe di Tre volte all'alba, l'ultimo libro di Alessandro Baricco che, dopo questo momento quaper me ha assunto anche un valore particolare. 
E insomma invece certe cose, giuro, accadono nella realtà e infatti le parentesi al non e al mai le ho aggiunte io e sto facendo uno sforzo sovrumano su me stessa per non aggiungere anche alcune faccine perché al Salone del Libro Baricco stesso si è espresso con grande chiarezza al riguardo (all'incirca rappresentano la morte della scrittura o qualcosa del genere, quindi occhio!). Argh. Glielo devo. Niente faccine per tutto questo post. Sarà durissima ma per un mito vivente del genere mi pare il minimo.
Superate le faccine e le facezie, ecco, quello che voglio raccontare in questo preciso istante ha dell'incredibile. Ma molti aspetti riguardano proprio me-me e quindi non li dico, ad esempio ho una vera foto con Alessandro Baricco - la qual cosa fa parte di ciò che non potrebbe mai accadere nella vita e invece accade - ma la tengo per me, la mostrerò senz'altro ai miei nipotini. Poi non finisce qui perché ci ho parlato, gli ho stretto la mano, cose di questo tipo che a dirle sembra tutto sotto controllo ma poi a esserci mica tanto, ne converrete tutti penso. 
Essendo Baricco una Superstar mondiale: mi ha però molto colpita la sua gentilezza e una sua serenità  garbata e normale che non immaginavo. 
Comunque devo a twitter questo pomeriggio che si configura come uno dei più felici della mia vita, perché è lì che ho letto la notizia con l'hashtag #Baricco dall'account @feltrinellied. Quindi viva twitter. L'appuntamento era per festeggiare i dieci anni della Fnac (mi ricordo ancora quando erano apparsi per Torino certi strani sacchetti con il logo francese e poi si era capito che avrebbero aperto questo megastore in Via Roma). 
E vabè, cosa posso dire: è stato molto divertente.
La consistenza di questo incontro è di quelle che mi portano a invitare chi passa per di qua e legge: se potete, credete anche voi qualche volta all'incredibile. Senza entrare nei dettagli, e senza esagerare, ciascuno di voi saprà in cosa sperare, ma se può e vuole accettare un consiglio da blogger (?), conservi un piccolo insperato sogno da coltivare. 
c\_/ (non è una faccina!!)

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