I numeri positivi, diciamo, ostentati dall’Inail e relativi al 2010 potevano significare qualsiasi cosa e l’esatto contrario. La diminuzione degli incidenti mortali sui luoghi di lavoro (-6,9%) era da attribuirsi, forse, alla disoccupazione in crescita o, al limite, al sommerso che non viene contemplato nelle statistiche ufficiali. Secondo le stime in “tempo reale” dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering rispetto allo stesso periodo del 2010 si attesta al +7,4 per cento il numero delle vittime. E l’incremento sarebbe da ricercarsi sempre, per motivi diametralmente opposti come l’elusione di costi in teoria vincolanti, nella crisi economica.
(grazie per la segnalazione a Emanuele Moriconi, consulente per la sicurezza sul lavoro)
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