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Una strega chamata elvira, il bollafilm

Creato il 01 febbraio 2015 da Cannibal Kid
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UNA STREGA CHAMATA ELVIRA, IL BOLLAFILMUna strega chiamata Elvira (USA 1988) Titolo originale: Elvira: Mistress of the Dark Regia: James Signorelli Sceneggiatura: Sam Egan, John Paragon, Cassandra Paterson Cast: Cassandra Paterson, Daniel Greene, Edie McClurg, Kurt Fuller, W. Morgan Sheppard, Susan Kellermann, Robert Benedetti, Jeff Conaway Genere: tettuto Se ti piace guarda anche: The Rocky Horror Picture Show, La famiglia Addams, A Dirty Shame, Cry Baby, Beetlejuice - Spiritello porcello
I blog hanno ancora senso di esistere? Certo che sì. Volete una prova? Volete davvero una prova?
Ma uff, io dicevo così, tanto per dire. Okay, allora fatemi pensare un attimo... Ecco, ce l'ho un motivo! Ci sono cose che si possono scoprire soltanto grazie a un blog. Io ad esempio un film come Una strega chiamata Elvira non l'avrei mai visto in vita mia, non fosse per un blog, Il Bollalmanacco di Cinema redatto dall'imprescindibile Babol. Se ancora non frequentate il suo sito, passate subito a dargli un'occhiata. Se invece siete già suoi seguaci, c'è un'immagine del Bollalmanacco che vi sarà familiare, quella usata in cima come header, se la memoria non mi inganna, fin dalla prima volta che ho messo piede nel sito.
UNA STREGA CHAMATA ELVIRA, IL BOLLAFILM
Mi sono sempre chiesto chi fosse quella vagamente sexy, ma più che altro inquietante, donnina che stava sdraiata sull'header. Non ho però mai chiesto a Babol chi fosse, non so perché. All'inizio pensavo fosse lei, quindi per non invadere la sua privacy ho evitato e, una volta che ho capito che non era lei, non gliel'ho comunque domandato per non fare la figura dell'ignorante cinematografico, visto che sembrava il personaggio di un qualche cult movie che non potevo confessare di non aver mai visto. Sono rimasto così con questo dubbio atroce che mi assillava per un sacco di tempo. Per anni.
Qualche tempo fa Babol ha finalmente deciso di svelare l'arcano, in un post dedicato al film Una strega chiamata Elvira, un cult mancato più che un cult vero e proprio, se non per il Bollalmanacco, e che ero molto curioso di guardare. Possiamo dire che la mia vita è cambiata, dopo averlo visto? No e, se anche non l'avessi recuperato, non mi sarei poi perso uno dei più grandi Capolavori nella Storia del Cinema. Questo è vero. Allo stesso tempo però mi sarei perso una pellicola curiosa e simpatica. Più che la pellicola in sé, mi sarei perso un personaggio mitico. Elvira è una grandissima. Una grandissima tettona, ma anche una grandissima in generale. La superdotata e supergotica protagonista interpretata da Cassandra Peterson è nata come figura del piccolo schermo, come conduttrice di Movie Macabre, un programma dedicato al cinema horror in onda sulla tv americana a fine anni Ottanta. Laddove noi abbiamo avuto Lo zio Tibia, dall'altra parte dell'Oceano ne hanno avuto una sua variante con le minne giganti.
UNA STREGA CHAMATA ELVIRA, IL BOLLAFILM
Un personaggio dark che sembra uscito dalla famiglia Addams o dal The Rocky Horror Picture Show, con la fisicità di una fanciulla di una pellicola di Russ Meyer, o anche di una MILF di un porno, e un senso dell'umorismo black che l'accompagna sempre. Un'icona della scena horror che un giorno, non contenta della sola popolarità televisiva, ha deciso di allargare i suoi confini e portare le sue tettone in uno spazio dove ci sarebbero potute stare per intero: il grande schermo. È così che nel 1988 è approdata nei cinema mondiali con Una strega chiamata Elvira, di cui nel 2002 è arrivato pure il sequel La casa stregata di Elvira e di recente persino un videogame. Il pregio così come il difetto del film sta racchiuso tutto in lei, Elvira. Seguirla e vedere che cosa combina è uno spettacolo. Se facessero pure un reality-show su di lei, ne uscirebbe una cosa stile The Osbournes e probabilmente me lo guarderei. Il limite della pellicola sta però nel non presentare molto altro oltre a Elvira e alle sue gigantesche tette. Le vere protagoniste del film sono loro e solo loro, onnipresenti e dalle quali è impossibile distogliere lo sguardo. La maggior parte delle gag e delle battute presenti sono costruite proprio su questo. Volete allora per caso che critichi una pellicola che ha delle tette enormi come centro di tutto? Non ci penso neanche!
UNA STREGA CHAMATA ELVIRA, IL BOLLAFILM
Posso solo constatare come sia un peccato non aver sviluppato un film del tutto all'altezza di Elvira e delle sue due grandiose doti. La trama è troppo esile, giusto un pretesto in cui far muovere la protagonista, i personaggi di contorno sono inconsistenti, gli attori non sono proprio dei fenomeni, la colonna sonora rock avrebbe potuto spaccare di più e la regia è al livello dei telefilm degli anni '80, ben lontana quindi dalle attuali meraviglie di HBO, AMC e company, anche perché le serie tv venute prima di Twin Peaks, mi spiace dirvelo gente e mi spiace compromettere i vostri piacevoli ricordi, facevano quasi tutte cagare a spruzzo. Sarebbe stato bello vedere questo personaggio palpato dalle mani di un Tim Burton, che in quel momento stava tra l'altro vivendo il suo periodo creativamente più vivo ed Elvira non avrebbe sfigurato nella sua galleria di personaggi tra un Beetlejuice ed un Edward mani di forbice. Sarebbe stata ancora più a suo agio Elvira dentro un film di John Waters alla Cry Baby o ancor di più alla A Dirty Shame, che vedeva una Selma Blair altrettanto e pure più superdotata. Ecco, se c'è qualcosa che questo Una strega chiamata Elvira ricorda è una pellicola di John Waters, altrettanto trash, forse ancora più trash, sboccata e piacevolmente volgare, con la stessa voglia di mettere alla berlina la classe media americana provinciale e bigotta, solo senza il genio di John Waters. Se la pellicola nel complesso non è dunque destinata a rimanere nella mia memoria a lungo, a restare impresso è comunque il personaggio di Elvira. Lei e soprattutto le sue tette ipnotiche. È per loro che ringrazio il Bollalmanacco di esistere. È per loro che i blog oggi hanno ancora senso di esistere, eccome.

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