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Una tesina folle per l'esame di maturità: Il Calcio
Creato il 06 dicembre 2012 da Sommobuta @sommobutaPer sommi capi la “storia” la conoscete, se siete miei lettori (o se vi siete imbattuti nell’articolo di ieri).
Ma come si suol dire, “repetita juvant”, perciò ecco i fatti.
L’ultimo anno di liceo ci cambiarono tutti i professori.
Disposizioni “dall’alto”, dissero.
Ci ritrovammo un corpo docenti praticamente nuovo, che chissà per quale ragione, ci odiava tutti e ci riteneva una classe dallo standard “mediocre” (il che probabilmente era pure vero, ma…).
Io personalmente non ho mai studiato tantissimo alle superiori, ho sempre sopperito alle mie “mancanze da studente” con la curiosità da lettore. E quando vi dicono che “leggere non serve a nulla”, vi dicono una cazzata. Serve eccome. Soprattutto quando si è ancora ragazzi.
Ma non divaghiamo.
Corpo insegnanti nuovo, astio reciproco.
Più o meno così, ecco...
Ricordo una volta di aver sostenuto una normale interrogazione di letteratura italiana. Si parlava di Carducci e Pascoli. Li conoscevo bene. Non so per quale strano motivo la professoressa volle darmi 4, dato che avevo risposto perfettamente a tutte le domande (e infatti tutta la classe si rivoltò – mai vista una cosa del genere in 5 anni di liceo). Per non parlare di un compito scritto di Storia, in cui pure ricevetti 4. Nonostante avessi risposto correttamente a tutto (e qui me la tiro anche un po’, 4 a me in storia era una bestemmia inaudita).
Ma anche qui stiamo divagando (e quello del compito di storia scritto – con annesse mie repliche alle notazioni della prof meriterebbero un altro articolo a parte).
In soldoni, decisi che non valeva la pena nemmeno studiare in modo “normale”: ricordo bene che l’ultimo anno l’ho dedicato interamente a letture di libri e fumetti molto interessanti.
Decisi che all’esame orale quei decerebrati si meritavano una presa per il culo enorme.
Da qui è nata l’idea malsana di scrivere una tesina sul calcio.
Quando i professori mi chiesero per la prima volta che tesina avessi intenzione di fare, si sbracarono dalle risate pensando fosse uno scherzo. Nel momento in cui si ritrovarono lo scritto tra le mani, strabuzzarono gli occhi. Per non parlare di come mi sono presentato alla discussione: cappellino e maglietta del Brasile, in completa tenuta da calcetto.
In sostanza, di cosa si occupava questa tesina?
Tralasciando una piccola incursione sulla nascita del gioco della palla attraverso i secoli (i romani se la spassavano in Britannia, i cinesi giocavano con una palla di capelli, e nell’Odissea c’è Nausicaa che gioca a palla), e una completa storia del calcio moderno, dalle origini fino agli ultimi mondiali disputati, sono stato in grado di collegare praticamente tutte le materie.
Magari spiccando qualche simpatico volo pindarico ma…i collegamenti c’erano.
Ecco quindi discutere di Umberto Saba e delle sue famosissime “5 poesie sul gioco del calcio” per ciò che riguardava letteratura italiana; paragonare lo status dei calciatori moderni agli antichi gladiatori, con tanto di rimandi precisi sull’età post-augustea e ai poeti latini che ne parlavano per ciò che riguarda la letteratura latina; disquisire degli agoni olimpici molto simili alle manifestazioni internazionali calcistiche per quanto concerneva la letteratura greca.
E ancora: attraverso la disanima dei Mondiali del ’34 e le Olimpiadi del ’36 ho sottolineato tutto il lavoro di propaganda politico/sportiva fascista e nazista, evidenziando alcune caratteristiche peculiari dei due regimi dittatoriali (e quindi parliamo di Storia). In Filosofia ho accennato ad alcuni filosofi e pedagoghi che insistono sull’importanza del gioco (da Aristotele a Frobel, passando anche per Jung).
Per ciò che riguardava Storia dell’Arte ho fatto una disamina di alcune strutture architettoniche importanti assimilabili come stadi, dall’ovvio Colosseo fino ad arrivare agli stadi mondiali più importanti.
L’apoteosi si raggiunge in Fisica e Astronomia, dove ho esplorato tutti i movimenti e le traiettorie di un pallone accostandoli ai vari moti della meccanica, e disquisendo dell’importanza della gravitazione universale che incide sui vari tiri.
A corollario di questo delirio, una mia personalissima fanta-classifica con i migliori giocatori di tutti i tempi, compreso il leggendario centrocampista giapponese Tsubasa Ozora.
Vedere i miei professori all’esame orale della mia maturità allibiti e ammutoliti, poiché non avevano la più pallida idea di cosa domandarmi (dato che ero io che mi ponevo come “esperto”) non ha avuto davvero prezzo. Me la sono spassata alla grande, mi sono divertivo e nonostante il voto basso ricevuto (ho preso 65, quantunque avessi una media attestabile al 7 1/2, un buonissimo punteggio agli scritti e buoni crediti formativi)…beh, è stata una piccola soddisfazione.
Questa stramba storia ha anche un epilogo affascinante.
Qualche tempo fa ho letto sulla pagina Facebook del mio ex liceo uno status molto curioso. Un ragazzo diceva di non sapere che tesina portare alla maturità. Ha dato un’occhiata agli archivi delle vecchie tesine, ed è rimasto colpito e impressionato da un folle che ha scritto una tesina sul Calcio.
Tesina che avrebbe scritto decisamente anche lui.
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