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Una testimonianza del terremoto del 23 febbraio 1887, ritrovata nel manoscritto di Gio Antonio Cane

Creato il 22 febbraio 2011 da Gturs
Domani sarà il 23 febbraio, una data che nella storia di questi luoghi è ricordata a causa del tragico   terremoto  del 1887, ne parlai ampiamente qui. Rileggendo gli studi che Marino Cassini ha svolto sul manoscritto di Gio Antonio Cane, ho trovato un riferimento a questa catastrofe. La pagina non fu trascritta da Marino perché, vista la data, non poteva essere stata scritta dallo stesso autore del manoscritto che all'epoca del terremoto era  sicuramente morto. Incuriosita, ho chiesto al proprietario del manoscritto, Giacomino Rodini, se me lo poteva far ri-visionare. Così è stato e ho trovato la pagina in questione. Purtroppo le condizioni di conservazione del manoscritto non sono eccelletti, la pagina presenta diverse imperfezioni.
Una testimonianza del terremoto del 23 febbraio 1887, ritrovata nel manoscritto di Gio Antonio Cane
 Pagina originale del manoscritto di Gio Antonio Cane
Ho provveduto a trascrivere ciò che è stato scritto dalla mano ignota. Alcune parole non sono leggibili, ho inserito dei puntini. Ho fatto un confronto tra questo resoconto e quanto scritto da Girolamo Rossi nella Storia del Marchesato di Dolceacqua e dei Comuni della Val di Nervia, a parte qualche piccola inesattezza che forse, non è neanche tale, la testimonianza è da considerarsi attendibile. L'autore indica l'ora del fatto con 5 del mattino, il terremoto è avvenuto alle 6 e 22 minuti. Potrebbe anche essere che l'autore volesse dire che alle 5 si erano radunati in chiesa, questa è una mia interpretazione. Non ci sono riferimenti a danni subiti dalle abitazioni ma questo non vuol dire che non ci siano stati.Il Rossi infatti cita Isolabona come comune danneggiato. Nella relazione di Arturo Issel a pag. 197, possiamo trovare la tabella relativa a tutti gli importi calcolati dei danni nei vari Comuni. Qui possiamo leggere che Isolabona ha subito danni per un ammontare di £ 7035. Sono molto pochi se paragonati alle 396.360 £ di Castelvittorio. Quella che segue è la trascrizione della pagina trovata. Nel Lanno del Signore 1887 addi 23 del mese di febbraio la mattina ......... ore 5 mentre tutto il popolo in questo paese era radunato in chiesa per assistere alla S ta Messa per la benedizione delle Sacre Ceneri si è sentito un gran terremoto che ha scosso tutta la chiesa e anche tutte le case le aque delle fonti erano tutte ........ come la polenta e stato poco danno ringraziando Laltissimo Iddio in questo paese ma negli altri paesi sono stati danni strazianti e irreparabili a Bajardo si e allarghato tutto il paese e la chiesa vi e stato sepolto sotto le macerie 200 persone perche e cascata la volta della chiesaa Oneglia si e dichiarata inabitabileDiano marina si e voltata di sotto sopra restando ......... tutti gli abbitantiIl castel vittorio si è tutto dirocato e le genti sono tutte andate ad abbitare chi incampagna chi nelle barache di tavole ........e stato una gran desolazione
Una testimonianza del terremoto del 23 febbraio 1887, ritrovata nel manoscritto di Gio Antonio Cane
Forse questa fotografia conservata nell'archivio storico di Alfredo Moreschi con data di riferimento 1887, ritrae veramente uno dei danni causati dal terremoto, per accertarlo però, bisogna mettere mano nell'archivio storico comunale. Paolo Veziano e chi scrive, si sono resi disponibili per un suo riordino a titolo di "volontariato" certi che, gran parte della storia di questo luogo sia ancora sconosciuta.

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