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Una tromba nello uadi di Sami Michael

Creato il 25 settembre 2010 da Leragazze

Una tromba nello uadi di Sami Michael

Avevamo parlato di Sami Michael, lo scrittore israeliano di origine irakena, a proposito del suo libro Tempesta tra le palme. Torniamo su di lui per segnalare Una tromba nello uadi (Giuntina, € 15), scritto in anni precedenti rispetto a quello.

Questa volta la vicenda è ambientata in Israele nel 1982, ai tempi della guerra del Libano: è una storia di convivenza e relazioni tra arabi cristiani ed ebrei in un’area geografica in cui “due popoli tentano di soffocarsi l’un l’altro”.

Anche in questo romanzo l’autore racconta le vicende utilizzando un punto di vista inatteso e lo fa con la solita capacità di descrivere emozioni, desideri, aspettative e sofferenze di personaggi molto variegati.

Voce narrante è Huda, una donna araba, integrata nella società israeliana, colta, che ama il poeta israeliano Amichai e la poesia ebraica in generale, che si nutre della “illusione dell’uguaglianza soffusa in ogni pagina della letteratura moderna”. Con lei la sua famiglia, l’amatissima sorella minore, una bellissima donna pronta a sacrificare se stessa per un obiettivo esistenziale, sua madre e suo nonno, l’autorità sorridente e ironica del piccolo nucleo. Intorno a loro una miriade di personaggi arabi che abitano lo uadi, il letto asciutto di antichi corsi d’acqua, tipico delle zone desertiche, ma anche un quartiere di Haifa: donnette, ras, pretendenti, fidanzati e le loro famiglie. In questo microcosmo irrompe Alex, un giovane ebreo appena immigrato dalla Russia che va ad abitare nel sotto tetto sopra di loro, dalla cui tromba echeggiano musiche malinconiche e nostalgiche.

Huda, che aveva lasciato che il corpo e i suoi desideri si spegnessero, si sente attratta da lui, un uomo brutto ma dolce e paziente nei suoi riguardi. E per questo vive una sorta di scissione inevitabile, si sente dilaniata: come reagirà la sua famiglia e come i suoi vicini e parenti arabi se decidesse di unirsi a lui? Ugualmente, i genitori di lui potranno accettare una donna araba per il figlio? In una storia già così complicata si inserisce anche la guerra. A mano a mano che procede la narrazione viviamo la paura di Huda che possa accadere qualcosa di drammatico ad Alex mentre “nel suo cuore battono le note delle ninnenanne arabe della sua infanzia”. Lui potrebbe cadere morto per mano di un palestinese e a sua volta potrebbe uccidere dei palestinesi. È un conflitto interiore lacerante e irrisolvibile reso dall’autore in tutte le sue sfumature con profondità e maestria.

Come va a finire? Non dovete far altro che leggere il libro. Non ve ne pentirete.



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