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Una VENTata SOLare a quattrocchi

Creato il 11 settembre 2012 da Solindue

Una VENTata SOLare a quattrocchi

“Ciao Ivana ci vediamo in Piazza Duomo? Dimmi tu dove”

“Davanti al bar con quei lampadari così grandi… tanto mi riconosci vero Sol’”

Esordisce così la nostra Venticello a telefono, poche ore fa.

Immaginavo che si presentasse con i suoi grandi occhiali neri invece è lì davanti a me, i suoi dolci occhi allo scoperto e un bel sorriso felice.

Ordina un caffè con panna, perchè  ”il cappuccino è troppo da tedeschi” mi dice,  e arrossisce quasi quando io, scanzonatamente, faccio un complimento al  bel cameriere che ci ha servito.

E’ un fiume di parole Ivana. Con il cucchiaino assapora con calma la panna,  fiocchetto per fiocchetto, in maniera così elegante che non sembra proprio la stessa persona, a tratti scalmanata, che spesso appare nei commenti che lascia  in rete.

Il suo accento marcatamente pisano mi diverte e la lascio raccontare del suo cane che sembra cambiare il pelo continuamente  e della sua vacanza in barca a vela, trascorsa per buona parte, mi racconta,  piegata in due per  il mal di mare.

E’ una donna che appare docile nei suoi pantaloni verdi, le sue collane di perline e i braccialetti in legno colorato. Ma dentro ha un gran carattere forte: una donna che sa ciò che vuole e credo  sappia anche come ottenerlo.

Ha solo bisogno a volte di un po’ di carica, qualcuno che le faccia vedere il bicchiere mezzo pieno. Per il resto le carte per riuscire ce le ha tutte.

A due passi dalla stazione ci salutiamo. Io riparto con la mia bicicletta e lei con il suo treno.

Dopo poco mi arriva un suo sms:  è felicissima di avermi conosciuta.

A presto, Ivana cara, a presto.

Martina



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