Secondo Angeletti, segretario generale UIL, quello che ci apprestiamo a vivere è un “autunno drammatico, si perderanno mille posti al giorno”. Le previsioni di Angeletti sono sconcertanti: secondo lui ci aspettano mesi peggiori di quelli passati.
La CGIL invece sostiene che 4,4 milioni di persone si trovano in una situazione di “sofferenza occupazionale”. Ai 2,7 milioni di disoccupati riportati dall’ISTAT vanno aggiunti 1 milione e 600 mila persone tra coloro che non cercano più lavoro, i cosiddetti “scoraggiati” e i cassintegrati.
Inoltre vi è un crollo delle assunzioni del -31,5% secondo i dati di Unioncamere.
La situazione è davvero critica: scenari “tetri” si prevedono all’orizzonte per il mercato del lavoro.
I casi dell’ILVA di Taranto, degli operai della Carbosulcis e dell’Alcoa dimostrano che tante persone, tante “vite” sono “in balia delle onde”, in balia delle decisioni di aziende e del governo, il loro futuro “è appeso ad un filo”.
Le aziende che stanno per fallire o sono vicine al fallimento sono tantissime e migliaia di persone rischiano il loro posto di lavoro.
Tutto questo inevitabilmente si riverserà sull’economia e sui consumi aggravando ancora di più il clima di recessione già presente.
Una situazione quella descritta finora che sembra poter durare ancora per molto tempo: una situazione rispetto alla quale politica e governi rimangono quasi inerti.
Un “disastro” per i giovani che sono stati già definiti “generazione perduta”, una “sciagura” per gli esodati della riforma Fornero delle pensioni, un “ecatombe” per coloro che hanno rinunciato da tempo a cercare lavoro, una vera e propria “strage” sociale che colpisce tantissimi cittadini italiani.