Magazine Cucina
Il Vinitaly si avvicina. E quasi tutti gli attori (e i bevitori) del mondo del vino italiano si preparano all'annuale bevuta collettiva. Quasi tutti. Non ci sarà una delle produttrici che, fino a qualche anno fa, veniva annoverata tra le più giovani d'Italia, Arianna Occhipinti. Non so se adesso, alla soglia dei 28 anni, può definirsi anziana. Di sicuro, però, è cresciuta insieme con i suoi vini rigorosamente prodotti da uve coltivate con metodi biodinamici.
«Sono andata in vigna e in cantina per la prima volta a 16 anni con mio zio e ne sono rimasta folgorata. Ho capito che quello sarebbe stato il mio lavoro. Ho studiato viticoltura ed enologia a Milano e ho capito che non avrei mai usato tecniche da ricettario», mi raccontò quando la conobbi quattro anni fa.
«Io vivo nella vigna, mi piace potare, vivere con le mie piante… Pensare al vino, assaggiarlo, gustarlo, innamorarmi di 'lui', delle mille sensazioni, dei mille assaggi con l'emozione che si rinnova. Invece troppi vini, oggi, sono solo frutto di progetti studiati a tavolino, tutti senz'anima».
L'anima che c'è nei suoi vini nati sotto il sole di Vittoria, provincia di Ragusa, dei quali Arianna si prende cura tout-court: dalla terra (nella foto un paio di filari dei suoi vigneti) ai grappoli sulla pianta; dalla vendemmia all'imbottigliamento... fino al marketing aziendale che si estende negli Stati Uniti, in Giappone, in Francia, i paesi dove apprezzano di più i suoi vini, e non solo.
Andando a curiosare nel suo blog ho letto che il primo aprile a Catania farà una degustazione dove al Frappato, al Siccagno e all'SP68 (nome che si deve all'indirizzo della sua azienda agricola) affiancherà il 'Passo Nero', un passito di Nero d'Avola che ho avuto il piacere di assaggiare quando stava ancora in botte, e 'En primeur', un inedito bianco che, mi ha raccontato quest'estate, ha prodotto con un ceppo di uva bianca autoctona della quale non ricordo il nome. Un particolare trascurabile perché sarà insuperabile come il resto. La garanzia è data dal semplice fatto che abbia deciso di farlo assaggiare.
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