“Il portentoso Duomo di MilanoClemente Rebora.non svetta verso il cielo,ma ferma questo in terra in armonianel gotico bel di Lombardia:mistico afflato va per le navatela Presenza del Verbo:e in tripudio di luce all’esternonuova umanità saliente sboccia,e dall’Unica Personain vertici di santi rifioriscedietro il materno invito di Mariache da Nascente si fa via viaAssunta; e il popol definisce, e accostaa sé a farla più vicina, diceMadonnina”.
"Al crepuscolo, siamo giunti nei pressi di Milano e abbiamo intravisto la città e le vette azzurre alle sue spalle. Morivamo dalla voglia di vedere la rinomata cattedrale! Alla fine, una giungla di aggraziate guglie, luccicanti nella luce ambrata del sole, si è lentamente elevata sui tetti bassi delle case allo stesso modo in cui talvolta ci capita di osservare, sull'orizzonte lontano, una massa dorata e torreggiante di nubi sollevarsi sulla distesa di onde, nel mare: la cattedrale!
Lo abbiamo capito immediatamente. Per metà di quella nottata e per l'intera giornata successiva, questo autocrate architettonico è stato l'oggetto esclusivo del nostro interesse. Che meraviglia! Così imponente, così solenne, così grande! Eppure così delicata, così eterea, così elegante! Un mondo solido che, tuttavia, al chiaro di luna, pare un'illusione fatata di arabeschi di ghiaccio pronta a svanire in un soffio! Con quale nitidezza le sue guglie ornate di angeli e la turbolenza dei suoi pinnacoli si stagliavano contro il cielo e con quale ricchezza le loro ombre si proiettavano sul suo tetto candido! Una visione! Un miracolo! Un inno intonato nella pietra, una poesia incisa nel marmo!"Mark Twain.
"Fra le tue pietre e le tue nebbie faccio villeggiatura.
Mi riposo in Piazzadel Duomo.
Invece di stelleogni sera si accendono parole.
Nulla riposa della vita come la vita."
Umberto Saba.
Fabio Casalini.