I libri, ammettiamolo, sono meglio di qualunque altra cosa. Se organizzassimo un campionato di fantaboxe culturale, schierando sul ring i libri contro il meglio che qualunque altra forma d'arte abbia da offrire, sulla distanza di quindici riprese... be', i libri vincerebbero praticamente sempre.(Nick Hornby - Una vita da lettore).
Stamattina, mentre andavamo a scuola, Ciccio mi dice che non gli piace leggere.Mi avesse detto che vuole farsi prete non ci sarei rimasta così male.Leggere per me è la vita e non riuscirei a farne senza. A casa nostra sempre tanti libri piuttosto che solo TV e fino a poco tempo i libri, di qualsiasi genere, lui li divorava.Sarà una forma di rifiuto dovuta alla poca simpatia per lo studio e per la scuola, sarà una fase, come molti mi dicono, in ogni caso se gli trovavo un pacchetto di Marlboro nello zaino mi sentivo meno sconfitta.
Non insisto perché legga, comunque, nonostante mi costi tantissimo. So quali danni faccia l'imposizione della lettura e quindi me ne sto in disparte a guardare.Ricordo di aver letto proprio malvolentieri Camera con Vista perché mi fu imposto a scuola, ma ringrazio ad esempio per un romanzo bellissimo come Il cielo è rosso.
Faccio fatica a staccarmi dalla carta. Dal suo odore e dal piacere di tenere in mano un libro.Mi hanno regalato il Kobo a Natale e certo è un'altra vita: leggerissimo, puoi portarti via mille libri in viaggio, c'è il non trascurabile dettaglio che costano quasi sempre almeno la metà di quello che costano in libreria, per non parlare poi delle offerte.Ma a me piace ancora tanto il libro. Scriverci la data quando lo inizio a leggere. Sottolineare, evidenziare e metterci i post-it con gli appunti. Ma prometto che mi evolvo anch'io, pur con il dolore che mi provoca l'idea di un mondo senza librerie e senza giornali veri, forse va rivalutato anche l'aspetto ecologico del digitale, visto quel che si consuma a produrre la carta.
Ma torniamo all'inizio. Alla mazzata di stamani in automobile.E' vero, sono nativi digitali, l'altro giorno Whatsapp è andato giù due ore e pareva che fosse in pericolo l'umanità. Instagrammano, così fanno anche poca fatica a scrivere.Ma si impoveriscono, bombardati di immagini, suoni, colori senza lo spazio di riflessione delle parole da assimilare e poi trasformare in immagini, suoni, colori.Sto rileggendo Harry Potter. Again. Confesso, sono malata. Li ho letti e riletti tutti, tranne l'ultimo. Siccome so che è l'ultimo - e non sono ancora pronta - lo tengo lì, da leggere, chissà quando. Non ora, non ancora. E non cito Harry Potter a caso, ad esempio il discorso che Silente fa ad Harry sulla forza dell'amore mi commuove sempre.
E così eccomi qua, con un adolescente con le cuffiette alle orecchie che tira pallonate in un canestro in soggiorno, che mangia in continuazione che tra un po' mi costa meno comprargli la macchina, che si oppone in tutto e per tutto e ci sta, che è il suo lavoro; opporsi ed emanciparsi.
Spero proprio che il rifiuto della lettura sia una fase, sia opposizione, sia scazzo del momento.Ci resterei malissimo se perseverasse in questo intento.Non solo perché a forza di abbreviare e nutrirsi di velocità non sanno più se ci va la H oppure no davanti alle A. Ma perché senza lettura è come guardare al mondo con una prospettiva in meno. Un misero 2D quando potresti avere tutte le dimensioni.
Il pollo sfrigola, il giovane protesta che ha fame.Andiamo a soddisfare i bisogni primari, intanto.