Quali immagini potrebbero mai meglio significare una vita nuova se non queste? bambini che nascono, farfalle pronte a spiccare il volo, alberi carichi di promesse, albe, sorrisi, persone che incarnano il dono di sè, bambini che sull’altalena sembrano potere toccare il cielo…
Di pari passo, un nuovo anno che arriva non è come una vita nuova? Ma questa vita nuova che chiede di trovare il suo spazio non è forse come un ferito che curate le sue ferite si rimette in piedi per riprendere a camminare? Ma quando riesce a riprendere la strada non ci si accorge che dopotutto una parte del suo passato continua a rimanergli dentro come se fosse una parte ineliminabile che non può essere dimenticata? e non ci si accorge forse che anche nel frattempo si sono lasciati per strada cadaveri che hanno giustamente dovuto morire per fare spazio al cambiamento? Ed allora il nuovo non è forse qualcosa che continua, pur rinnovando, il vecchio?
Io voglio una vita nuova ma che non sia il rovesciamento di quanto ho già avuto, ho già costruito, ho già conosciuto.
Voglio stanze ariose e piene di luce dove non ci sia per nulla bisogno di alzare la voce o di nascondersi per fingere di capirsi e dove soprattutto le persone hanno voglia di guardarsi, di riconoscersi, di vivere insieme..
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