Inside Apple, il libro di Adam Lashinsky che sarà disponibile da domani, ha già rivelato dei segreti di Apple, ad esempio il fondamentale ruolo diEddyCue negli accordi di Apple con case discografiche e studi cinematografici, o l’importanza della figura di ScottForstall nel piano di successione a Steve Jobs. A poche ore dal lancio ufficiale del libro arrivano altre indiscrezioni, riportate da NetworkWorld, in cui viene descritta una stanza dell’unboxing, un luogo dove Apple studia e progetta le scatole per i suoi prodotti.
Le confezioni in cui i dispositivi Apple vengono venduti sono sempre state molto a cuore a Steve Jobs, e non c’è da stupirsi considerato che si tratta del primo contatto tra l’utente e un nuovo dispositivo: Uno dopo l’altro, il designer ha creato e testato una serie infinita di frecce, colori e nastri, per una piccola linguetta disegnata per mostrare dove il consumatore deve tirare l’invisibile adesivo aderente alla parte superiore del case trasparente di iPod. Creare la linguetta correttamente è diventata l’ossessione di questo particolare designer. Ma c’è dell’altro, non riguardava solo la scatola. Le linguette erano posizionate così che quando le fabbriche di Apple avessero impilato diverse scatole per le spedizioni ai retail store, ci fosse stato un naturale spazio negativo tra le scatole che proteggesse e preservasse le linguette.
NetworkWorld non si lascia nemmeno scappare l’occasione per riproporre la comica parodia in cui viene immaginato come Microsoft avrebbe reinventato il design della scatola di iPod. Il video, pubblicato nel 2006, si è scoperto essere stato creato proprio dal team di design di Microsoft per: evidenziare con simpatia le sfide che dobbiamo affrontare nel design.
Anche nella biografia ufficiale di Steve Jobs scritta da Walter Isaacson Jonathan Ive sottolinea il maniacale controllo del design delle confezioni: “Steve e io abbiamo speso molto tempo sul packaging. Amo il processo di spacchettamento di qualcosa. Disegni un rituale di unpackign per rendere il prodotto speciale. Il packaging può essere teatro, può creare una storia.”