Negli ultimi due giorni, da quando al Playstation Experience è stato mostrato il nuovo video gameplay di Uncharterd 4, praticamente non si parla alto. Quindici minuti di filmato sono bastati a Naughty Dog per far infiammare il popolo dei videogiocatori e per far ricredere tutti coloro che credevano fosse impossibile che il filmato mostrato durante l’E3 rappresentasse la qualità del gioco in-game. Oltre alla questione grafica però abbiamo potuto vedere come il gioco sembri voler testare elementi nuovi proponendo meccaniche stealth à la The Last of Us e proponendo un capitolo più votato all’esplorazione prendendo spunto dall’ultimo Tomb Raider. Attualmente ci sembra quantomeno prematuro parlare del gameplay del prossimo capitolo della saga di Nathan Drake, guardando e riguardando il trailer però siamo riusciti a decifrare tutti gli indizi che gli sviluppatori hanno voluto darci sulla trama, ma che ad una prima occhiata potevano sfuggire. Tutto quello che leggerete qui sotto contiene potenziali spoiler, quindi proseguite a vostro rischio e pericolo.
Primo indizio. Al minuto 4:05 potete vedere Nathan che dopo esser fuggito da una grotta trova un cadavere e da esso raccoglie una lettera. Prima di aprire il foglietto possiamo notare alcune note sul suo storico diario, come potete vedere in questa immagine, ci sono appunti riguardo a “The Rhode Island Pirate” alias Thomas Tew e il logo sulla bandiera conferma la sua identità. Tew è stato un pirata dalla scarsa fortuna operante nell’area delle Bermuda, morì al suo secondo viaggio, lasciò però una eredità molto importante: fu il pioniere della cosiddetta Pirate Round. La Pirate Round era una rotta seguita principalmente dai pirati inglesi, tra cui Henry Avery (segnatevi il nome, ci torneremo tra poco); partendo dall’Atlantico Occidentale, passavano attorno alla punta meridionale dell’Africa fermandosi in Madagascar, per poi ripartire verso le coste dello Yemen e dell’India. Il Madagascar potrebbe essere una delle località principali del gioco e a confermarcelo ci sono numerosi indizi. Nel primo teaser trailer rilasciato oltre un anno fa, si vedevano per alcuni secondi i contorni disegnati dell’isola africana e due frasi “Every betrayed us all” e “For God And Liberty”, due citazioni che ci portano ad un’unica persona: il Capitano Henry Avery. Pochi istanti successivi Nathan apre la lettera (potete trovarla qui), il testo è leggibile per un paio di secondi e recita:
“Our navigator we lost to sharks our grommet to hunger. Today our captain, whilst exploring was struck by a serpent and had presently succumbed to fevered derangement. Any time we tend to his puncture he lashes out. Yet again our journey is misruled by indignity and loss. Now Hayes and I are quarrelling. He regards this place as an island of emptiness and its treasures a mere tale of oriental hyperbole. But he is wiped with fear. I will pursue the remnant of Captain Avery’s fortune alone if I must.”
Che tradotto:
“Abbiamo perso il nostro navigatore a causa della fame. Oggi il nostro capitano è stato morso da un serpente e ora sta delirando per la febbre. Ogni volta che lo guardiamo la sua puntura peggiora. Ancora una volta il nostro viaggio è colpito dalla indegnità e dalla morte. Adesso io e Hayes stiamo litigando. Lui sostiene che questa isola sia vuota e che il tesoro sia solamente il frutto di storie e leggende occidentali. Ma lui è devastato dalla paura. Se dovrò, troverò il resto della fortuna del Capitano Avery da solo.”
Il testo è un po’ criptico, ma facendo una ricerca online siamo riusciti a trovare numerose informazioni su chi era il Capitano Avery. Henry Every, o Avery, è stato un pirata attivo durante il regno di Carlo II d’Inghilterra, alla fine del XVII secolo (seconda metà del 1600). Avery è stato uno dei criminali più famosi del suo tempo e della storia tanto da guadagnarsi il titolo di Re dei Pirati. Nel suo curriculum svettano numerosi primati, nonostante una vita passata nella violenza, il suo nome verrà ricordato quando, insieme ad altri vascelli tra cui Amity (altro nome di nave che si legge nel diario) e una sloop capitanata dal pirata inglese Thomas Tew, assaltarono la Ganj-i-Sawai, la più grande nave del Gran Mogol. L’impresa fu estremamente fruttuosa rendendo Avery il pirata più ricco della storia, ma come risposta il Privy Council della Gran Bretagna e la Compagnie delle Indie Orientali fissarono sulla sua testa una taglia di 1000£ scatenando la prima caccia all’uomo della storia. Ai fini della nostra ricerca il Re dei Pirati ci interessa per due motivi: il primo la sua area di azione era effettivamente il Madagascar, e secondo perché si ritirò dalla vita corsara scomparendo nel nulla con il suo immenso tesoro, si parla di 600.000£.
Un ulteriore indizio che ci porta in Madagascar è un nome scritto sulla seconda pagina del diario: Baldridge, molto probabilmente Adam Baldridge, di nuovo un pirata inglese che operava nell’area dell’Isola Africana.
La nave Amity ci lascia di fronte anche ad un’altra teoria. La serie di Uncharted ci ha sempre fatto viaggiare attraverso numerose ambientazioni prima di condurci alla destinazione finale, nel secondo capitolo siamo passati in Turchia prima di raggiungere l’Himalaya e Shambala, mentre nel terzo abbiamo viaggiato per l’Europa per poi approdare a Ubar. La Amity è stata una nave commerciale diventata famosa per l’esplorazione dell’Australia e successivamente per essersi arenata nella Tasmania. Uno delle ambientazioni potrebbe essere l’isola dell’Oceania.
Nathan Drake e i suoi compagni negli anni si sono scontrati più volte contro elementi sovrannaturali e secondo noi anche questa volta ci saranno. Verso la fine del 1800 lo scrittore inglese H. Rider Haggard pubblicò “La donna eterna”, bestseller di fama mondiale che aiutò lo sviluppo dell’idea del mondo perduto tanto caro alla serie di Uncharted. Il romanzo racconta de La Città Perduta di Kôr, situata dentro un vulcano nel centro dell’Africa, dove i protagonisti incontreranno una popolazione di cannibali chiamata Amahagger, governati dalla Ayesha, una donna dalla bellezza indescrivibile, tanto da essere considerata una Dea resa eterna dalla fiamma dell’immortalità. Tale fiamma donava un potere e una maledizione contemporaneamente.
Diteci, non vi sembra perfetto per la prossima avventura di Nathan Drake?