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Uncharted 4: A Thief’s End – Una nuova memorabile scena d’azione

Da Videogiochi @ZGiochi
di Danilo "feandie" Iaccio

Un po’ come per i film d’azione, Naughty Dog per la serie Uncharted ci ha sempre abituati a filmati di grande impatto. Dopo una prima uscita in cui è stata mostrata una sezione di gameplay meno travolgente ma comunque sostanziosa e interessante, arriva sull’importante palcoscenico dell’E3 quel filmato spacca-mascella che tanto aspettavamo, come lo furono a suo tempo lo scontro con l’elicottero sui tetti di una città del Nepal e l’adrenalinica scena d’azione all’interno di un cargo in volo sopra il deserto in Uncharted 3. Non da meno sono le immagini mostrate durante la fiera losangelina di Unharted 4: A Thief’s End, ancora dirompenti e ora vi spieghiamo il perché.

“I AM MAN OF FORTUNE AND SEEK MY FORTUNE”

Il trailer si apre con un primo piano di una statua raffigurante il Capitano Henry Every e le sue parole incastonate nella pietra di una cornice sopra una porta ad arco, che Nate e Sully aprono trovandosi davanti a un mercato. Sporgendosi a una ringhiera indicano una torre alla fine della vallata, punto in cui hanno intenzione di dirigersi. Il lavoro di interazione con l’ambiente portato avanti dall’inizio della scorsa generazione continua la sua evoluzione, con Nate che a passo svelto segue Sully attraverso la folla di persone presenti al mercato tenendo conto di ciò che lo circonda, tutto evidenziato da ottime animazioni che da lì a breve mostrano alcune novità anche nelle fasi di azione.

Raggiungere il punto di interesse per il fantastico duo non sarà ovviamente semplice. Un gruppo di soldati armati irrompono sparando ai protagonisti all’interno del mercato, da lì parte una scena d’azione senza sosta davvero spettacolare che vede Nate ripararsi da proiettili e granate utilizzando l’ambiente distruttibile per ripararsi e sorprendere i nemici. Colpi di pistola, scazzottate e salti acrobatici si alternano in un ritmo incessante a cui fa seguito un’incredibile fuga che vede i protagonisti a bordo di una jeep sfuggire dalla minaccia di un blindato, armato delle più cattive intenzioni. Tragitto tutto in discesa, con tornanti e strade secondarie da percorrere mostrano come le sezioni di gioco saranno a più ampio respiro, cosa che specie il primo gameplay aveva già evidenziato. Non parliamo di chissà quale libertà d’azione, ma qualcosa in più è concesso, sempre e comunque funzionale al tipo di script costruito dagli sviluppatori. Nella fattispecie, in questa scena di gioco è possibile vedere come in diversi punti Nate avrebbe potuto intraprendere una strada diversa per continuare il suo percorso e sfuggire al blindato.

La travolgente fuga è resa tale non solo dal ritmo dell’azione ma anche dai continui dialoghi divertenti e serrati tra i due protagonisti contestualmente a quello che succede a schermo, dalla posizione della telecamera e da un level design certosino che sembra avere ogni elemento al posto giusto. Questi sono i tratti distintivi dell’azione firmata Naughty Dog che come detto non cambierà la struttura della serie. L’ultimo capitolo dell’impavido avventuriero vedrà sempre gli stessi elementi: azione, esplorazione e puzzle a comporre il quadro completo del gioco, ma in ambienti maggiormente estesi.

Lo stupore del filmato, che potete visionare in calce nella versione estesa, è stato suscitato tanto dal punto di vista dell’azione quanto dal punto di vista tecnico, tassello importante e funzionale per coinvolgere il giocatore. Quanto messo in mostra all’E3 è stata una nuova prova di forza, una dimostrazione che pone Uncharted 4 nonostante i mesi che lo separano dall’uscita già sul gradino più alto del podio in ambito tecnico su console. Ambienti più grandi, più distruttibili e dettagliati hanno acceso gli occhi di milioni di videogiocatori, ma per fare questo sono dovuti scendere a un compromesso che vede la fluidità del gioco relegata a 30 fotogrammi in single player mentre girerà a 60 in multiplayer. Niente di trascendentale se relazionato alla qualità visiva offerta, diciamo che sarebbe stata la ciliegina sulla torta di un quadro tecnico già oggi stupefacente per pulizia, profondità di campo, dettagli e quant’altro. L’unica sbavatura vistosa riguardava l’interazione dell’acqua con le ruote della jeep, il cui effetto è poco convincente. Ma da qui all’uscita c’è tanto tempo per sistemare tutti i dettagli.

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