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UNDER FOREST – Tsukikage ni Naku Kyozou no Koishi

Creato il 10 ottobre 2011 da Ickopowah @ickopowah

UNDER FOREST – Tsukikage ni Naku Kyozou no Koishi

album cover

Il 17 Agosto 2011 esce l’album di debutto del trio giapponese UNDER FOREST composto dalla cantante MARIE, tastierista RUBY e violoncellista ELEY. Questo gruppo prende il nome da una storia da loro inventata: sono tre principesse di una tribù nascosta ai mortali che di notte si divertono a fuggire dal loro paese incantato per andare a cantare e ballare nel nostro mondo. La verità è che la loro “tribù” discografica è la BEING Group, la nuova versione della GIZA.

L’album si apre con la maestosa Tsumetai Tenshi, atmosfere gotiche e voci angeliche che lasciano spazio poi ad atmosfere più gothic rock. La voce di MARIE è molto calda, sensuale, avevo previsto una voce più alla Nana Kitade per intenderci. L’ottimo arrangiamento perfeziona il tutto. TSUKIKAGE “Tsukikage ni Naku kyozou no Koishi” (che titolo lungo!) è più frenetica, ha molti alti e bassi sia melodici che vocali, che apprezzo, tranne nel ritornello che il climax di incertezza che vuole trasudare la canzone è al suo apice e ciò mi ricorda qualche canzone di Kanon Wakeshima quando voleva comunicare uno stato di fragilità.  La terza canzone si chiama die Sunde ~Fujouri na Kami-sama no Geboku~ e continua il discorso di prima di atmosfere tetre ed evanescenti. Davvero splendida, buona come la precedente. Con Little Red prendiamo un discorso più pop e altrettanto interessante: una traccia davvero orecchiabile che mostra il lato meno gotico delle tre artiste, sebbene non manchino le chitarre elettriche possenti. Un’ottima prova di “cambio genere” riuscito a pieni voti. Suteki na TRAGEDY ci accompagna nel proseguo dell’ascolto e devo dire che non mi entusiasma affatto, soprattutto la parte delle strofe, perché è un brano non immediato ma piuttosto ricercato nella base musicale. E se due canzoni fa si parlava di Cappuccetto Rosso, ora parliamo di Raperonzolo in Rapunzel†Hunter, un brano elettronico  con uso massiccio di vocoder che si distingue dai brani ascoltati finora. Mi ricorda il minialbum del gruppo visual kei GPKISM che univa il gotico all’elettronico. È orecchiabile e, anche non volendo, il ritornello entra in testa. Gli archi dell’intro di Under the silver MOON  ci portano in un altro mondo finchè le chitarre elettriche riprendono la scena del brano diventando le uniche protagoniste accelerando il ritmo. Trovo carino questo brano sebbene sia simile al primo. Con Mekyou MekyouPuppet World un’altra volta, a mia sorpresa, si ritorna a sonorità elettroniche e.. cute. Sono rimasta senza parole.. la voce della cantante si è fatta totalmente infantile anzi, di tutte e tre, perché cantano pure in coro per peggiorare! La trovo una caduta di stile in questo contesto. Dopo due minuti di ascolto passo direttamente alla successiva, BREED… Yajuu no Junketsushu che è l’opposto: voci davvero cariche, decise e profonde, con un tocco leggero di vocoder per rendere ancora più intensa la voce della cantante. Forse stavolta può risultare un po’ fastidiosa l’artista e questa sua scelta ma nel ritornello la voce “brilla” e forse è proprio voluto questo stacco vocale.  La notte senza luna di moonless night (Tsuki mu Yoru) è una canzone adatta a Dracula per le sue uscite serali, soprattutto l’intro. Canzone grintosa, a cui non ho niente da dire, tanto è simile alle altre già sentite e comunque è quasi sognante in certi passaggi di melodia. L’album si chiude con Kurai Rai Rai Kurai Mori, anch’esso un brano elettronico quasi galattico e molto orecchiabile perché è molto semplice nei ritmi e nella melodia. Un brano leggero, non eccezionale, per chiudere il tutto.

Trovo che sia un buon album di debutto per questo gruppo che fonde il pop e il rock gothic all’elettronica. Qualche caduta netta, spaventosa, abissale, l’ho trovata in Mekyou MekyouPuppet World che non mi aspettavo proprio questo tipo di canzone, ma forse la musica è fatta anche per questo, per sorprendere. Consiglio l’ascolto a tutti coloro che amano questo genere e magari perché no, come colonna sonora dell’attesa di Halloween!

Voto: 8



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