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"Underground" la tragedia dell'attaco alla metropolitana di Tokyo raccontata dallo scrittore Murakami

Creato il 20 novembre 2015 da Simonbug78 @simonbug78
Titolo: "Underground"Autore: Haruki MurakamiTraduttore: Antonietta PastoreEditore: Einaudi Super ETPagine: 503Prezzo: Mondadori Store, LaFeltrinelli, Amazon in versione cartacea a €10,40 mentre in versione ebook a €6,99
La scorsa domenica, bellissima giornata, con la mia dolce metà abbiamo deciso di approfittare del tempo per fare una passeggiata nel centro di Perugia.Tardo pranzo, visto che non ci siamo resi conto dell'ora, quasi a rischio chiusura di tutti i ristoranti, dopo un ottimo caffé con panna sono entrato in Feltrinelli di Corso Vannucci.Moltissimi i libri che ho visto e dei quali vi parlerò. Alcuni di questi li ho già ricevuti a casa per gentilissima concessione delle case editrice che li hanno pubblicati, mentre tanti altri li ho comprati io stesso o già sono in cima alla mia lista dei desideri.Chi di voi segue il mio blog con una certa frequenza già conosce il mio amore e interesse verso il Giappone e la sua ricchissima cultura. Essendo, il mio blog, uno spazio improntato sulla narrativa moderna, fino ad ora ho parlato solo delle mie letture di autori nipponici, attuali, senza mai entrare in quel ramo della letteratura che prende il nome di non-fiction, al quale questo libro appartiene, di questo affascinante paese.Ma di cosa parla questo libro? Underground, come molti di voi sanno, è la metropolitana, e questa nuova copetina Einaudi ( come tutte le altre copertine dei lavori di Murakami ) riesce benissimo nell'intento di spiegare l'argomento trattato nel libro. Il giorno 20 marzo 1995 la città di Tokyo è stata sconvolta dall'attacco terroristico di un gruppo/setta che prende il nome di Aum. Cinque uomini, muniti di un ombrello e due piccoli sacchetti di plastica, ognuno,  contenenti Sarin (potente gas nervino classificato come arma di distruzione di massa ) , si sono mischiati tra i milioni di passeggeri che affollano i treni della metropolitana di una delle città più popolate al mondo.Hanno pianificato il tutto e hanno portato a termine la loro terrificante missione, tutto in nome di chissà quale strano concetto di credenza. Veramente inspiegabile. Murakami Haruki, scrittore nipponico di fama mondiale, che tutti noi conosciamo ( e amiamo per i romanzi che ci ha regalato ), ha deciso di agire e di fare la sua parte intervistando alcune delle persone coinvolte o anche solo presenti quel terribile giorno.Ma da dove è arrivata questa voglia di raccontare i fatti della metropolitana di Tokyo? Un giorno era capitato all'autore di leggere una lettera di una donna ad un giornale. In questa lettera la signora raccontava di come il marito aveva perso il suo lavoro dopo essere stato intossicato dal gas. Non c'era rabbia nelle parole della donna ma voleva solo raccontare il fatto. Perché era successo tutto quello? Quante persone hanno subito danni da quell'attentato? Che tipo di ripercussioni ha avuto sulla vita delle persone toccate dall'attentato? Queste e tante altre sono le domande che Murakami si è posto dopo aver letto quella lettera anonima in un giornale prettamente per un pubblico femminile. Un lavoro di ricerca enorme è stato fatto per riuscire ad entrare in contatto con chi ha subito l'attacco alla metropolitana. Come dice l'autore stesso nelle prime pagine del libro, per riuscire a contattare le persone coinvolte si sono affidati ai giornali e alle televisioni, copiando i nomi contenuti negli articoli e durante i telegiornali. Dopodiché hanno iniziato a prendere i vari appuntame per rivolgere loro alcune domande per capire meglio ciò che è successo, con gli occhi di chi l'ha vissuto, purtroppo, sulla propria pelle. C'è un ordine ben preciso con il quale sono state pubblicate queste interviste, sequenza necessaria per raccontare l'accaduto, una via di mezzo tra un romanzo e un pezzo giornalistico. I testimoni con i loro racconti, da brividi, danno vita a scene che riescono a descrivere attimo dopo attimo tutta la vicenda. Il lettore riesce ad essere alla stazione della metropolitana, in strada assieme ai feriti, ma anche nella macchina di un operatore televisivo, in corsa verso l'ospedale, nel tentativo disperato di un operatore della metropolitana di salvare il suo collega, entrato in contatto diretto con il liquido letale. Tutto per poi riportare l'attenzione sulle strade alle uscite della metropolitana e sulle banchine dei binari delle stazioni colpite. Un continuo susseguirsi di eventi raccontati dalle testimonianze e dai diversi punti di vista di chi si trovava nei luoghi degli attentati. Leggere le interviste contenute in questo libro fornisce uno spaccato della cultura giapponese. Anche nelle risposte e nei ricordi di un evento così terribile, quanto inspiegabile, affiora la gentilezza e la calma razionale tipica di questo fantastico popolo. Pronti a tornare al lavoro e alla loro routine quotidiana pochi giorni dopo quella terribile esperienza. Nelle loro parole non c'è odio ma solo un terribile ricordo che porteranno con sé per tutta la vita. Provo tantissima ammirazione per le persone rimaste colpite dal gas per la forza che mostrano nel raccontare quel che gli è accaduto combattendo, senza forse saperlo, quel tentativo di infondere la paura di vivere, scopo dei terroristi. Ho iniziato a leggere questo libro pochi giorni prima dei fatti terroristici di Parigi e l'ho terminato due giorni dopo. E' agghiacciante essere immerso in così tanto odio leggendo e ascoltando la televisione, per non parlare dei social media. Una paura che si cerca di insinuare dentro di noi, scopo del terrorismo, nella malata speranza di cambiare il nostro modo di vivere quotidiano. Questo libro lo consiglio proprio per momenti come questi, per cercare di capire qualcosa di più, ci permette di ascoltare cosa voglia dire essere parte di un attacco di terrorismo, cosa vuol dire vivere il terrore, essere vittime innocenti per una causa impossibile da capire anche a chi agisce in suo nome.
Se volete saperne di più vi lascio qui di seguito il video disponibile su YouTube. Nel caso stiate leggendo questo post con un dispositivo diverso da un laptop o PC cliccate QUI per essere rimandati al video.


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