Anno: 2012
Distribuzione: Sony Pictures Italia
Durata: 88′
Genere: Azione, Fantascienza
Nazionalità: USA
Regia: Måns Mårlind/Björn Stein
Era il lontano 2003 quando la bellissima Selene fece la sua prima apparizione sul grande schermo. Occhi azzurro cielo sempre aggrottati, bocca carnosa stretta in un sorriso amaro, corpo da urlo racchiuso in un nero completo di latex. Capace di combattere, pronta ad uccidere per salvare le persone che ama, disponibile a mettersi in discussione per diventare una “persona” migliore. Una donna così, insomma, non poteva non conquistare le simpatie del pubblico, nemmeno se è una vampira. E così, gli anni sono passati senza intaccare minimamente la sua bellezza mentre i registi che hanno diretto le sue (dis)avventure si sono passati rapidamente il testimone, più o meno degnamente.
Underworld: Il risveglio, diretto da Måns Mårlind e Björn Stein, è il quarto episodio di quella che, inizialmente, sarebbe dovuta essere una trilogia di combattimenti tra vampiri e licantropi (non di stampo twilightiano, per fortuna!) in un mondo prettamente abitato da umani o presunti tali. Dopo che Selene e Michael, il suo amore metà umano e metà licantropo, hanno sconfitto il temibile Marcus, il genere umano ha scoperto l’esistenza di vere e proprie casate di specie immortali. Durante il genocidio, la vampira viene catturata e, dopo 12 anni di reclusione nel laboratorio di Anitigen, viene risvegliata dal “soggetto 2”. Nuovamente in contatto col mondo, la donna scopre che Michael è stato ucciso molti anni prima e che l’essere che le ha donato la libertà è sua figlia. Mentre i vampiri non vogliono proteggere la ragazzina perché è un ibrido, un flagello della natura, un essere superiore frutto dell’amore di due specie immortali, i licantropi vogliono catturarla per cercare, attraverso le sue cellule, di accrescere il proprio potere. Ha inizio, così, una nuova battaglia tra due specie, tra due mondi, tra due modi diversi di vivere la propria vita nel mondo che li ospita.
Dopo il terzo sfortunato (e poco riuscito) capitolo, Underworld, finalmente, riacquista molta di quella verve adrenalinica e combattiva che l’aveva inizialmente contraddistinto. Selene, arrabbiata per la morte di Michael, torna ad essere crudele e spietata, proprio come dovrebbe essere un vampiro. La sua specie, inoltre, è incapace di lasciarsi influenzare (o commuovere) dalle emozioni umane, cosa che la rende assolutamente mostruosa e letale agli occhi di uno spettatore che, al contrario, è mosso da compassione. Questo doppio livello di allontanamento e avvicinamento, unito ad una fotografia fredda e glaciale e a una buona dose di azione e di effetti speciali (anche se troppo spesso citano quelli di Matrix Reloaded o di Blade), non può non trascinare lo spettatore in un turbinio di sensazioni contrastanti ma avvincenti che lo faranno sentire parte integrante della guerra in corso.
Martina Calcabrini
Scritto da Redazione il gen 18 2012. Registrato sotto IN SALA. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione