Ungheria: le foto solo con permesso
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Diventa difficile in Ungheria fare il fotografo, o semplicemente scattare una foto a un monumento o un paesaggio: dai primi giorni di marzo, difatti, qualsiasi persona che scatterà una foto, dovrà prima chiedere il permesso a tutti coloro che rientravano nell’obiettivo.
Una legge già vigente in Ungheria vietava di pubblicare foto con i volti di persone senza prima chiedere loro il permesso, ma anche in Italia un fotografo, ad esempio, prima di condividere in internet o su un cartellone delle foto, deve chiedere l’autorizzazione, anche se non c’è una legge che lo costringe a farlo. In Ungheria invece questa legge è stata inasprita, vietando anche il semplice scatto o ripresa, tramite macchina fotografiche, videocamere e telefoni cellulari. Secondo l’avvocato Bea Bodrogi, attiva in una ONG per la libertà di stampa e di espressione, questa è una tecnica per limitare i servizi dei giornalisti, che non potrebbero fare delle foto o delle riprese senza chiedere il permesso alle numerose comparse che sicuramente verranno riprese.
Ancora più restrittiva sarà questa legge quando si tratta di forze dell’ordine: i volti dovranno essere oscurati, se non direttamente non ripresi, e non ci sarà alcun numero identificativo per riconoscerli (nel caso nascesse qualche critica, per esempio durante un pestaggio o una manifestazione in cui ci potrebbero essere scontri).
Paura e limitazione per i giornalisti, dunque, che non vedono comunque un miglioramento con l’avvento delle elezioni, dato che il partito di maggioranza, il Fidesz, secondo i sondaggi verrà sicuramente rieletto. E’ nata però una campagna contro questa limitazione alla libertà di espressione, a cui ognuno potrà dare un contributo cliccando qui.
di Alessandro Bovo
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