Care lettrici, oggi vorrei scrivere un post dedicato ad un’altra passione comune a molte di noi, lo SMALTO PER UNGHIE.
Lo smalto nasce circa nel 3000 a.c. e da allora ne ha fatta di strada. Le prime donne a sfoggiare le unghie rosse furono le egiziane che usavano henné misto ad olii vegetali, che stile, è proprio vero che lo smalto rosso non passa mai di moda.
Dallo smalto classico siamo passati allo smalto glitterato, solitamente composto da colori neutri con brillanttini e piccole paiette di ogni sorta e colore. Ma la scalata alle più avanzate tecnologie non si ferma qui, l’anno scorso sono usciti i colori magnetici, si stende lo smalto sull’unghia e poi si appoggia la piccola calamita posta sul tappo per creare effetti molto particolari.
Quello che però ha catturato la mia attenzione è l’effetto CAVIAR (caviale). La prima marca a proporre questo stile è stata la casa francese Ciaté.
In pratica si tratta di un insieme di palline tinta unita o multicolore appunto grosse non più di una pallina di caviale che viene messa sull’unghia dopo aver passato una mano di smalto colorato. A me piaceva molto l’effetto “caramelloso” di una versione di Pupa e mio marito (bravissimo come sempre) me lo ha regalato. Questo è l’effetto
Quasi tutte le marche ora lo producono e sbirciando sul web ho trovato tante idee anche molto eleganti per serate speciali come Capodanno.
Ma….avete mai provato a toglierlo?
Mi ricordo già in passato con quelli con dei semplici brillantini che per eliminarlo si doveva tenere a bagno le dita nel solvente e a volte non bastava, rimanevano per settimane e lasciavano le unghie ruvide.
Oggi vi svelo un barbatrucco per eliminarli senza troppo immattirsi.
Prima di applicare questi smalti mettete sopra l’unghia uno strato di colla vinilica, non fa male e si asciuga molto velocemente, poi procedete con la decorazione che più vi piace, quando sarete stufe basterà sollevare un angolino dello smalto con la punta di una pinzetta e togliere semplicemente, verrà via come fosse nastro adesivo e non dovrete usare neanche il solvente.
Naturalmente non è farina del mio sacco ma l’ho testato e funziona.
E adesso chi ci ferma più? Colori, colori e colori.