Questa sera Il Mare presenta Antonio Lozzi e i suoi CODICI E CONSUETUDINI NELLA STORIA DEL COMMERCIO MARITTIMO.
Insieme all’Autore ci sarà il prof. Roberto Pujia docente di Filosofia del Linguaggio all'Università Sapienza RomaTre, oltre a Giulia D’Angelo e al direttore della Libreria Internazionale Il Mare, Marco Firrao. Due giovani attori di teatro, Lavinia Pozzi e Luca Donadio, leggeranno alcuni brani dei libri e lo chef Antonio Bonamini, in chiusura, delizierà i presenti con i suoi Finger Food.
Come al solito sarà servito l’ottimo bianco Colli Lanuvini della cantina Camponeschi, mentre il caffé sarà della ditta Morganti.
Antonio Lozzi, 58 anni di Terracina, oggi responsabile dei traffici di un’importante società di navigazione, ha pigiato più di tre milioni di volte, virgola più virgola meno, sulla tastiera del suo computer per scrivere i due imponenti volumi da 450 pagine ciascuno Gruppo Ugo Mursia Editore sulla storia dell'uomo in mare dal titolo Codici e Consuetudini nella Storia del Commercio Marittimo (vol. 1 Dal codice di Hammurabi alle repubbliche marinare, vol. 2 Dagli statuti delle città italiane ai codici del Regno d’Italia) che il prossimo 14 aprile vengono presentati presso la Libreria Internazionale Il Mare di Roma.
Giulia D’Angelo presenta i finger food
Lozzi non è uno storico, giovanissimo capitano di lungo corso ha navigato in lungo e in largo in giro per il mondo su petroliere e navi da cargo, a trent'anni finisce a terra per lavorare negli uffici di una compagnia di navigazione, poi fa il mediatore marittimo, il sensale nella compravendita di navi fino a diventare dirigente dell’ufficio noleggi di una società di navigazione dove comincia a trattare tutti gli argomenti che hanno a che fare con i noli: contratti, clausole, regolamenti, leggi.
Lo chef Antonio Bonamini
Agli inizi degli anni ottanta, casualmente, si imbatte in uno dei più antichi codici marittimi del medioevo, le Tavole Amalfitane che descrivono le consuetudini marittime della città di Amalfi nell’epoca d’oro delle repubbliche marinare e scopre che nel suo lavoro non è stato inventato nulla.
Si appassiona cosà all’argomento tanto da iniziare una lunga ricerca in biblioteche e musei per scoprire che i principi generali e i codici che oggi regolano il trasporto marittimo discendono praticamente dal codice di Hammurabi, re babilonese nel 1700 a. C. e da quelli che sono seguiti nel corso dei secoli, il greco, il romano e il bizantino.