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Unione Europea, la Carneade della politica estera indiana

Creato il 18 luglio 2015 da Mariagraziacoggiola
New Delhi, 18 luglio 2015
Unione Europea? "Chi era costui?".  E' incredibile come per la politica estera indiana Bruxelles sia diventata come il Carneade di manzoniana memoria.
Ieri sera sono andata alla presentazione di un nuovo saggio di C. Raja Mohan, giornalista e politologo tra i più rispettati, dedicato alla politica estera di Narendra Modi nel suo primo anno di governo.
Il volume. "Modi's World", pubblicato da Harper Collins e The Indian Express, è quello che si chiama un 'istant book'.  E'  una raccolta dei coltissimi editoriali di Moham sulle varie offensive di New Delhi nel suo turbolento vicinato, con la Cina, Russia e Stati Uniti.  Si sottolinea la nuova energia infusa dal premier nelle relazioni con le altre potenze e soprattutto l'uso della soft diplomacy, come lo yoga e il buddismo.
Ma, guarda caso, non contiene alcun accenno alle relazioni con l'Unione Europea, il primo (o secondo dopo la Cina) partner commerciale di New Delhi.
Si sa che il tasto è doloroso: i rapporti sono al minimo storico, Modi ha cancellato una visita a Bruxelles la scorsa estate (è andato in Francia e Germania), i negoziati per la zona di libero scambio sono incagliati e da tre anni non si tengono nemmeno più i summit bilaterali, almeno per salvare la faccia.
La crisi con l'Italia sui marò e altre questioni sono fonte di imbarazzo per il governo che evidentemente preferisce ignorare l'argomento.
Non si trova traccia della UE manco in un libretto del ministro degli Esteri Sushma Swaraj, presentato a maggio a compimento del primo anno di incarico, intitolato "trasformational diplomacy" dove si elencano tutte le iniziative diplomatiche di New Delhi.
E' chiaro che nel "mondo" di Modi, almeno per ora, l'Unione Europea non esiste. Dei colleghi indiani scherzando mi hanno detto che forse "non esiste neppure l'Unione Europea". Che dire? Il momento, dopo la minaccia di Grexit, non è certo dei migliori per la creatura di Altiero Spinelli.
L'atteggiamento di 'denial' è compatto e trasversale.  Ieri sera, nel cocktail che è seguito all'hotel Oberoi, ho avvicinato l'autore per chiedergli cosa ne pensava. Silenzio. Davvero, scena muta. Ho pensato che forse non poteva dare interviste perchè aveva l'esclusiva con The India Express.
Mi sono quindi concentrata su Shashi Tharoor, ex diplomatico Onu e politico del Congresso,  notoriamente loquace con i giornalisti e che in passato aveva dato delle dichiarazione sui marò. Lui tra l'altro è un parlamentare del Kerala...gli ho chiesto cosa pensava dell'arbitrato internazionale.  Niente. Mi ha sorriso e ha fermato un cameriere per prendere un altro bicchiere di vino....
 

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