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Unioni civili

Creato il 12 febbraio 2016 da Speradisole

UNIONI CIVILI

bagnasco
Spesso mi si rimprovera di essere renziana, senza sapere motivare questa scelta e senza fare mai alcuna critica a questo governo. Ma ci sono cose che fa Renzi che si spiegano da sole.

In questi giorni si sta dibattendo in Senato, la legge sulle unioni civili. Spesso i bibattiti non sono neppure “civili”, considerati gli attacchi che a questa legge arrivano da tutta la destra ed, in particolare, dalla Chiesa cattolica.

Tuttavia la laicità adamantina di Matteo Renzi dimostra che non è democristiano asservito alla Chiesa e neppure un uomo di destra.

E’ un uomo di Stato Democratico.

Finalmente un presidente del consiglio italiano, senza esitazione o giri di parole, intima l’alt alla Chiesa cattolica del cardinale Bagnasco, respingendo con fermezza laica, l’invasione di campo del cardinale, convinto di poter fare, come sempre e disinvoltamente, il padrone in casa pubblica, fin nel cuore del Senato della Repubblica.

Il voto segreto “lo decide il Parlamento, e lo dico con stima per il cardinal Bagnasco, e non la Cei”. Così Matteo Renzi, a Radio Anch’io, aggiungendo che a lui “piacerebbe molto l’idea che un parlamentare risponda del voto che dà e lo spiega. Dopodiché il regolamento del Parlamento prevede il voto segreto e se ci saranno le condizioni Grasso e non la Cei deciderà”.

Nel merito della legge, il presidente del Consiglio spiega: “È sacrosanto fare la legge sulle unioni civili”. Sul principio dell’utero in affitto “sono molto contrario, si deve fare di più per metterlo al bando”. Renzi aggiunge: “Che paura possono fare due persone che si amano? Trovo Paese e Parlamento nettamente schierati a favore sulle unioni civili, finalmente ci siamo”.

Il premier continua: “La stepchild adoption in realtà esiste già in forme stabilite in via giudiziale. La stima è 500-600 bambini in questa situazione. È un punto delicato, è un punto aperto”. Renzi poi spiega: “Mi pare fondamentale che si faccia nelle ultime ore che ci separano dal voto fare una discussione seria, rispettare le opinioni degli altri e poi il Parlamento deciderà.
Il Parlamento deve fare ciò che per anni ha rinviato”.



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