Una legge sulle Unioni civili varata in un modo e molto probabilmente approvata in un tutt’altra maniera, insomma, la solita montagna che partorisce il topolino. Una riforma che fa il paio con tutte le altre "riforme renziane" messe in campo con il solo intento di gabellare i beoti: cambiare tutto, per non cambiare niente! Il “premier senza voto”, come lui stesso ha dichiarato, “ha fame di riforme”.
Non gli interessa il merito delle sue leggi, non gliene può importare di meno dell’impatto che avranno sui cittadini, quel che gli preme è mettere tra i suoi scalpi anche questa pseudo-riforma all’insegna del meglio “un pezzo oggi che tutto mai”. Renzi ha un solo intento: arrivare alle prossime elezioni politiche con il caricatore pieno di bombe mediatiche da lanciare a reti e testate unificate su un popolo di pecoroni inebetiti da quella che già si preannuncia una valanga di inutili e vuote chiacchiere elettorali: ho abolito il Senato(!?), ho abolito le Province(!?), ho abolito i vitalizi(!?), ho fatto la legge elettorale(!?), ho riformato la pubblica amministrazione(!?), ho creato posti di lavoro(!?), ho fatto la buona scuola(!?), ho abbassato le tasse(!?), ho rimesso in moto il Paese(!?), ho cambiato la storia con le unioni civili(!?), ho...., ho.... Ma se ha fatto già tutto lui, se ha risolto tutti i problemi del Paese, perché gli italiani dovrebbero votarlo? La risposta non la conosciamo, ma possiamo dire perché la stragrande maggioranza degli italiani non dovrebbe votarlo: non ha fatto nulla per il Paese, non ha prodotto nessun miglioramento nel quotidiano degli italiani. L’unica cosa che gli è riuscita bene è stata quella di aver migliorato solo il proprio status rispetto a quando era uno dei tanti sindaci d'Italia.