Un efficace strumento per determinare un migliore modello organizzativo è dato dall’Unione di comuni (oltre che dalla Convenzione tra comuni), prevista dall’ordinamento giuridico degli enti locali; strumento che però stenta a decollare a livello generale, nonostante sia previsto dalla legge a partire dal lontano 1990 e sia adeguatamente incentivato con risorse finanziarie statali e regionali che evidentemente da sole non sono sufficienti ad assegnare a tale mezzo di governance territoriale la giusta rilevanza.
Uno dei punti di debolezza è rappresentato, anche ed in particolare, dal continuo rinvio della tempistica dell’obbligo di espletare le funzioni fondamentali comunali in forma associata, anche a causa delle continue pressioni dell’ANCI, che a tutela dei Comuni, poco inclini ai cambiamenti organizzativi, chiede continue proroghe che spostano in avanti il dies a quo del nuovo modello organizzativo, basato soprattutto sull’Unione di comuni; ovvero della nociva proroga dell’avvio delle funzioni comunali fondamentali in forma associata.
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Fonte: Unioni di comuni: la nociva proroga dell’avvio delle funzioni comunali fondamentali in forma associata
(www.StudioCataldi.it)