Le iene (1992) di Quentin Tarantino Film che ha cambiato la vita a molte persone. Luca e Paolo ad esempio senza questa pellicola oggi probabilmente sarebbero in mezzo a una strada con una pera infilata nelle vene. Le iene è un esordio tra i più folgoranti nella storia del cinema americano e del cinema tutto, eppure per me non è stato amore incondizionato. L’ho visto solo dopo Pulp Fiction, e rispetto a quello mi è sembrato ancora un po’ acerbo. A tratti davvero mitico, come nel memorabile dialogo su Like a Virgin di Madonna, ma mi è parso mancare di quel passaggio in grado di trasformarlo da un "semplice" cult al Capolavoro assoluto che sarà la successiva finzione pulp. (voto 8,5/10)
"Se avessi saputo che Ilary Blasi trovava lavoro, non sulla statale,
solo grazie a me, non avrei mai girato Le Iene..."
Una vita al massimo (1993) di Tony Scott Tarantino, ormai nuovo astro nascente del cinema americano dopo la sorpresa di Le iene, firma insieme all’allora fido compare Roger Avary (poi regista dell’ottimo Killing Zoe e del favoloso Le regole dell’attrazione) lo script di Una vita al massimo (True Romance) girato dal recentemente scomparso Tony Scott. Un film tra i migliori di Tony Scott, non proprio il massimo invece nella carriera di Tarantino. Una pellicola tipicamente 90s, con Christian Slater e Patricia Arquette loro sì al loro massimo, con una sparatoria finale assurdamente pulp, in puro stile tarantiniano. Un recupero se lo può meritare. (voto 7/10)
"Ma quanto eravamo hipster, quando gli hipster manco esistevano?"
Pulp Fiction (1994) di Quentin Tarantino Il film che mi ha sconvolto più di ogni altro mai visto nella mia vita. Quello che mi ha fatto passare da spettatore occasionale a malato di cinema. Quello che mi ha fatto capire che il cinema poteva essere arte allo stato puro e poteva raccontare delle storie in una maniera per me del tutto inedita. Quando l’ho visto, in VHS (!), avrò avuto 13 anni e va tenuto conto anche di questo. Dai a un 13enne un film come Pulp Fiction e gli cambierai la vita per sempre. Ho detto cazzo che botta, che botta cazzo! Cazzo che botta! (voto 10/10)
"Sapete già dove potete infilarvele le vostre sigarette elettroniche, vero?"
Assassini nati - Natural Born Killers (1995) di Oliver Stone Quentin firma il soggetto per la pellicola, poi Oliver Stone lo rielabora e allora Quentin si incazza, disconosce il progetto e il suo nome non compare manco nei titoli di testa. Il suo zampino però nella follia pulp della pellicola ogni tanto, diciamo spesso, fa capolino, e Woody Harrelson e Juliette Lewis sono una coppia tra le più pazzesche e cool di sempre. Da tarantiniano doc forse non dovrei dirlo, ma adoro questo film. Sorry, Quentin. (voto 9/10)
"Non mi interessa quanti soldi ti offriranno.
Tu non girerai mai quella stronzata di Iron Man, ci siamo intesi?"
Four Rooms (1995, segmento “The Man From Hollywood”) di Allison Anders, Alexandre Rockwell, Robert Rodriguez, Quentin Tarantino Il progetto più debole nell’intera carriera del Tara. 4 episodi non troppo collegati tra loro, per 4 registi diversi: tali Allison Anders e Alexandre Rockwell, più Robert Rodriguez con cui inizia una proficua e fica collaborazione, e Tarantino, il cui segmento naturalmente è il migliore e più divertente del lotto, sebbene sia solo poco più di una gag allungata. (voto 6/10)
"Se mi liberi, ti rivelo il voto cannibale a Django Unchained."
Dal tramonto all’alba (1996) di Robert Rodriguez Quentin Tarantino firma la sceneggiatura con tale Robert Kurtzman e prosegue la sua collaborazione con Robert Rodriguez, anche in veste di attore. Il film è un divertissement vampire horror per qualcuno cult, mentre per me è solo molto cool. (voto 7+/10)
"Le battute sulla Cagnalis le posso fare solo io, ok?"
Jackie Brown (1997) di Quentin Tarantino Bellissimo. Probabilmente il film più sottovalutato di Tarantino. Ah no, c’è pure Death Proof… L’unico difetto di Jackie Brown è essere venuto dopo un Capolavoro assoluto e una delle visioni più sconvolgenti degli anni ’90 e non solo come Pulp Fiction. Per forza di cose, Jackie Brown non era riuscito ai tempi a stupire nello stesso modo, eppure è una pellicola di una classe enorme. Un film soul, funky, blaxploitation, con cui Quentin dimostra di non essere una meteora destinata a bruciare in fretta e finire nel dimenticatoio una volta chiusi i 90s. Una prima prova di maturità. Per quanto la maturità, quella vera, per fortuna, Quentin non sappia cosa sia. (voto 9/10)
"Adesso mi tocca pure andare a lavorare per RyanAir, maledetta crisi!"
Kill Bill - Volume 1 (2003) e Kill Bill - Volume 2 (2004) di Quentin Tarantino Vedere questi due film uno dopo l’altro, senza pause, in una maratona di invenzioni, trovate, genialate una infilata dietro l’altra, è un’esperienza più mistica che cinematografica. Per un tarantiniano come me è stato qualcosa di paragonabile alla visione della Madonna per un cristiano o di Ruby Rubacuori per un berlusconiano. E se non ti guardi il Volume 2, godi solo a metà. Di Kill Bill ho scritto una specie di doppia parodia/omaggio: Kill Bill (dei Tokio Hotel) Vol. 1 e Kill Bill (dei Tokio Hotel) Vol. 2 (voto 10/10)
"Sto solo controllando il sangue finto, Uma, non ti sto guardando le tette..."
CSI - Grave Danger (2005, doppio episodio girato da Quentin Tarantino) Non sono un appassionato di CSI, come invece pare sia il buon Quentin, ma il doppio episodio Grave Danger da lui girato non me lo sono certo perso. Tarantino ha
"Che tensione! Ma quanto dobbiamo aspettare per la recensione di Django Unchained?"
Grindhouse - A prova di morte (2007) di Quentin Tarantino Se Jackie Brown alla fine ha trovato il suo giusto apprezzamento, bene o male, questo Death Proof resta allora oggi il film più sottovalutato in assoluto di Tarantino. Persino Tarantino stesso di recente ha dichiarato di non esserne troppo contento. Per quanto mi riguarda invece è uno dei film più divertenti, crazy, sexy, cool mai girati. Anarchico, folle, imprevedibile come un’auto lanciata a folle velocità senza freni. In grado di fare il paio perfetto con l’altrettanto fichissimo Planet Terror di Robert Rodriguez, l’altra visione della doppia visione Grindhouse. Checché se ne dica, per me questo è un film a prova di bomba. (voto 9/10)
"Ma vi sembra possibile che Tarantino nel suo jukebox
non abbia messo manco un pezzo dei One Direction?"
"No, non c'è Angry Birds. E neanche Ruzzle. E' solo un vecchio telefono, ok?"
Bastardi senza gloria (2009) di Quentin Tarantino Bastardi senza gloria è il film diretto da Quentin Tarantino che ho amato un po’ di meno, un pochino di meno rispetto agli altri. Bastardi senza gloria è un capolavoro. Contraddizione? No. È solo che per me tutti i cazzo di film di Tarantino sono dei fottutissimi capolavori. Forse è per questo che non ho mai scritto un post su di lui prima. Perché quando si tratta di lui, di Lui, la mia obiettività se ne va a puttane e questo blog rischia di trasformarsi da Pensieri Cannibali a Pensieri Tarantiniani. La cosa che me lo ha fatto amare sentimentalmente meno rispetto a suoi altri film è forse l’uso troppo parsimonioso della colonna sonora. In tal senso c’è giusto la scena con il pezzo di David Bowie “Cat People” a rimanere consegnata nella memoria. E per me quello con la musica è un rapporto fondamentale, in qualunque film, ma in quelli tarantiniani ancor di più. E poi i dialoghi sono eccessivamente verbosi e un filo meno brillanti rispetto al suo solito. Per il resto c’è un Tarantino che ha voglia di dimostrarsi più maturo, di trattare tematiche più importanti, pesanti, come il nazismo, senza perdere il suo senso dell’umorismo, qui però tenuto più a freno rispetto al solito, o il suo stile, con una struttura a capitoli e qualche invenzione narrativa ripresa dal precedente Kill Bill. Epperò resta pure questo un cazzo di Capolavoro, c’è poco da fare. Il modo in cui rilegge e cambia la Storia a modo suo rientra tra le trovate più geniali viste in una pellicola di recente e la parte finale è tra le più goduriose di sempre.La tarantinizzazione della Storia non è certo finita qui e proseguirà domani, con il post tutto dedicato a Django Unchained… Per ora au revoir, Shosanna! (voto 8,5/10)