Stanley Kubrick si era imbattuto in questo film durante le ricerche preliminari per il suo 2001: Odissea nello Spazio. Impressionato dal realismo visionario e dinamico delle immagini, Kubrick contattò i responsabili degli effetti speciali del documentario e arruolò Wally Gentleman tra i suoi consulenti.
Il livello tecnico di Universe è davvero notevole, anche guardandolo con gli occhi di oggi. La realizzazione aveva richiesto quattro anni di lavoro e un costo di 60.000 dollari. Citando da LoBrutto (p.294),
Quelle immagini non erano guastate dai mascherini imprecisi, dalle evidenti animazioni e dai modellini poveri che si potevano trovare nel tipico film di fantascienza: Universe dimostrava che la macchina da presa poteva diventare un telescopio puntato sui cieli.Durante i primi 10 minuti di film, non si contano le immagini e le soluzioni visive che hanno ispirato direttamente alcune sequenze di 2001.
Oltre la maestria tecnica, Universe trasmette anche, al netto di alcune ingenuità tipiche del 1960, il senso di maestosa meraviglia e l'atteggiamento di riverenza verso l'infinito che lo spettatore avrebbe ritrovato nel film di Kubrick. Vale infine notare, nel campo dei trivia, che il narratore di Universe è l'attore canadese Douglas Rain, poi voce di HAL9000. Click to play.
Chi volesse completare il capitoletto "ispirazioni per 2001" dovrebbe sicuramente dare un'occhiata anche al film russo Road to the Stars (Doroga k zvezdam) prodotto nel 1958: molto più ingenuo del film canadese eppure ugualmente notevole per ingegnosità.
Questo Road to the Stars mi era stato segnalato da un altro abituale frequentatore di queste pagine, Simone Odino, superesperto di 2001: Odissea nello Spazio. Il giochino delle ispirazioni - quando non scopiazzature - ci aveva divertito e sorpreso, tra proto-centrifughe, passeggiate a zero-G, astronavi che sorvolano pianeti, attività extraveicolari, schermi tv nelle stazioni spaziali orbitanti, e così via.
Sempre sostenuto io che lo zio era un gran ladrone.