#unlibroèunlibro è la campagna contro la discriminazione dell’IVA sui libri. L’obiettivo è quello di equiparare l’imposta che sul cartaceo è del 4% mentre sugli e-book è ancora al 22%.
Dati alla mano (provenienti dal rapporto presentato dall’AIE alla Buchmesse di Francoforte), nel 2013 in Italia la vendita di e-book ha rappresentato il 3% del totale, mentre per il 2014 si prevede un valore che si aggira tra il 5 e il 7%. Se pensate che negli USA i libri digitali rappresentano il 25% del mercato, con previsioni che arrivano fino al 50%, potete capire come il prezzo di vendita possa avere un ruolo davvero importante su questo sviluppo mancato.
Gli editori hanno finalmente capito che, in grammi o in megabyte, un libro è un libro, appunto. E per rilanciare un paese in cui – si dice – si legge poco (io sono un caso a parte), dove però tablet e smartphone oramai ce li hanno tutti, è necessario puntare su queste nuove tecnologie e sostenere quindi la campagna di Dario Franceschini per ridurre l’IVA sui libri digitali.
Ora, al di là che il libro di carta abbia tutto un altro valore (e io per prima concordo con questa idea) – il profumo delle pagine intrise di inchiostro, la consistenza che al tocco regala sensazioni uniche, la capacità di attenzione nella lettura che (studi dimostrano) è maggiore se la forma del supporto è cartacea piuttosto che digitale – l’avvento degli e-book ha davvero aumentato le possibilità di fruizione. Non possiamo quindi farci fermare dal prezzo, combattiamo affinché l’IVA venga equiparata.
Partecipate anche voi alla campagna di sensibilizzazione. Seguite le istruzioni qui sotto e condividete!