Piano piano e con i mezzi della democrazia, dobbiamo farli fuori tutti! Sui contributi ai gruppi consigliari sentite cosa ha dichiarato Claudio Lavoyer ex politico di Fédération autonomiste riguardo alla mancata presentazione delle spese: “Abbiamo fatto tutto nel rispetto della legge” (Gazzetta matin). E Maurizio Martin di Stella alpina: “ Il nostro gruppo non ha provveduto a documentare alcune uscite (più di 32.000 euro), detto questo bisogna considerare che la legge del 2012 non prevedeva l’obbligo di conservare le note giustificative.” (Gazzetta matin). Da questo si presuppone che alcuni politici, se non obbligati, considerano l’uso dei soldi pubblici come un fare allegro e spensierato. Nessuna domanda. Nessun dubbio morale o prudenza politica. La legge è stata complice dello shopping, quindi nessun reato. E, se non si rischia nulla, allora vai con le spese! Dov’è il problema? Maurizio Martin, segretario di Stella alpina, rincara la dose del paradosso: ” Per le somme stanziate per la ristorazione e per il giornale, non posso rispondere in quanto soltanto i consiglieri sono a conoscenza di come sono stati utilizzati“. Possibile che un segretario di partito non sia informato sulle spese dei consiglieri? E, se così fosse, vuol dire che quei soldi sono stati impiegati anche per uso personale! A mio parere ce n’è basta per chiedere le dimissioni sia del presidente di SA sia dei consiglieri stellafioriti presenti nella passata legislatura. A meno che non ridiano al Consiglio le cifre non chiarite insieme agli importi non idonei. Così per tutti gli altri gruppi. Ancora una volta Lavoyer, protetto da una legge non più in vigore, può starsene tranquillo. Ma va bene anche a noi che non ce l’abbiamo più tra le scatole.