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Uno chef italiano per le nozze reali di Victoria e Daniel

Creato il 20 giugno 2010 da Marinam

ba2Mentre i Savoia hanno brillato per la loro assenza (ma erano stati invitati?) l’Italia, alle nozze della principessa ereditaria Victoria con Daniel Westling, è stata rappresentata da uno chef. Si, proprio uno chef. Il banchetto nuziale servito nel salone dello Stato del palazzo Reale è stato interamente ideato da Stefano Catenacci, executive chef al ristorante Operakällaren. Secondo i foodblog Catenacci, ha cucinato per quasi 600 invitati senza una sbavatura confermando la fama leggendaria che lo circonda nel Grande Nord. Stella Michelin nel 1998 il cuoco italiano (la sua famiglia si è trasferita a Stoccolma nel 1959) è molto apprezzato dal re Carlo XVI Gustavo.

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Detto ciò veniamo facciamo un po’ il bilancio della giornata di ieri: per le strade di Stoccolma pare si siano radunate oltre 500 mila persone e l’accoglienza ai neo sposi è stata, a dire dalle immagini trasmesse in diretta da una tv on line, particolarmente calorosa. D’altronde gli svedesi, anche quelli non proprio convinti della suprema necessità di avere un re con annessi e connessi, non sono rimasti indifferenti di fronte a quella che alla fine è anche e soprattutto una bella storia di amore e di testardaggine. E di indipendenza nel giudizio e nelle valutazioni personali e di voglia di affermare la propria indipendenza. Victoria il suo Daniel l’ha imposto con la forza dell’amore, della serietà, della convinzione. Lui, l’ex trainer personale (e si tutti i siti e i giornali italiani, parlano solo di questo il che è lievemente riduttivo) ha dimostrato di essere serio, convintissimo ed innamoratissimo. E a Victoria, emozionata e commossa, l’ha detto alla fine del banchetto nuziale, al momento dei brindisi e dei discorsi. “Ti amo moltissimo”. Punto e basta. Anche se prima facevo l’allenatore in una palestra super esclusiva. Ti amo e ti voglio stare vicino, nel bene e nel male, nonostante tu sia la futura regina, nonostante una famiglia che ha storto il naso, nonostante un babbo re piuttosto freddino, nonostante il confronto con un altro futuro cognato avvocato di grido, nonostante tutti gli altri eredi reali allevati nei privilegi. 

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Daniel no, il neo principe si è fatto da solo, ma alle spalle ha una solidissima famiglia che lo ha sostenuto nelle scelte personali, che lo ha aiutato a crescere, che ha accolto Victoria a braccia aperte. Mica facile diventare i suoceri della futura regina.

A guardare bene queste nozze e lasciando da parte i diademi e i gioielli alcuni aspetti saltano all’occhio:

  •  i due che hanno faticato non poco ad ottenere il consenso alle nozze, erano emozionati e oltremodo felici;
  • i neo consuoceri del re sono persone modeste, ma perfettamente educate, eleganti, discrete e gentili, il che non è poco. Mister Westiling inoltre è anche un ottimo oratore, quasi meglio del re e il suo discorso è stato molto applaudito. Olle Westling ha raccontato con molto humor qualche episodio della vita del figlio e in particolare ha ricordato che Daniel aveva omesso di precisare chi fosse la ragazza di cui si era innamorato e stava per presentare in famiglia. Insomma i Westling adorano la futura regina nonché neo nuora, il che non è poco; 
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  • Victoria era stupenda. L’abito di Pär Engsheden è stato realizzato in satin di seta duchesse color crema e aveva maniche corte, scollo a barca (molto profondo dietro) con bordo rovesciato, una alta cintura che metteva in evidenza la sua linea perfetta e uno strascico di cinque metri. Le scarpe della sposa sono state realizzate, nello stesso tessuto del vestivo, dalla maison Roger Vivier da qualche anno di proprietà del mio conterraneo Diego Della Valle;
  • per il diadema di cammei andate a leggere qua;
  • il bouquet della sposa comprendeva moltissimi fiori diversi, come mughetti, orchidee, rose, clemantis, peonie, gardenie e azalle e un rametto di mirto proveniente dai giardini reali di Sofiero che sono stati creati dai bisnonni di Victoria, re Gustavo VI Adolfo e la moglie inglese la principessa Margaret di Gran Bretagna, figlia del duca di Connaught e nipote della regina Vittoria;
  • dopo la cerimonia, la passeggiata in carrozza e il tradizionale giro per il porto a bordo del Vasaorden, la sposa e lo sposo hanno ritrovato parenti e amici nel giardino del palazzo Reale. Il babbo sovrano ha avviato qualche hurrà, i cui occhi splendenti la dicevano lunga sul suo stato d’animo, invece ha ringraziato gli svedesi per averle dato il suo principe. Abbracci di rito, il re ha baciato Victoria ma ha solo stretto la mano al neo genero;
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  • la torta nuziale era alta 3 metri e pesava 250 kg. Il team di pasticceri ha realizzato, con ingrendienti al 95% provenienti da agricoltura biologica, un capolavoro di 11 piani ognuno dei quali aveva la forma di un quadrifoglio. Dopo il taglio della prima fetta la sposa è stata circondata dai paggetti in assetto di guerra, molto desiderosi di dolce, e ha scherzato con loro;
  • la festa è finita a tarda notte con un ballo. Le ultime immagini della diretta hanno mostrato una sposa ancora molto pimpante e per contro delle invitate reali sfatte dalla stanchezza e dal peso dei diademi a volte spropositati, ma questa è un’altra storia. Ne parliamo domani. 

ps casomai non si fosse capito, questo matrimonio mi è piaciuto moltissimo


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