Quando abbiamo avuto modo di parlare su queste pagine delle novità digitali targate Sinister Film, nella maggior parte dei casi si è trattato di titoli appartenenti al vecchio cinema dell’orrore o, al massimo, a quello di fantascienza.
Stavolta, sempre sguazzando tra le riscoperte su disco messe in atto dalla label distribuita da CGHV, non possiamo fare a meno di posare gli occhi su Non torno a casa stasera (1969), ovvero uno dei primi lungometraggi diretti dal vincitore del premio Oscar Francis Ford Coppola.
Ne è protagonista la Shirley Knight de La dolce ala della giovinezza (1962) nei panni della giovane Natalie, la quale, scoperto di essere incinta e sopraffatta dal sentirsi inadeguata ed incapace di affrontare le responsabilità del ruolo di buona moglie e, da questo momento, anche madre, una mattina decide di abbandonare la propria casa, lasciando soltanto un biglietto al marito addormentato.
Scelta volta a segnare l’inizio di un viaggio in auto senza meta per cercare di chiarirsi le idee sulla propria vita e durante il quale incontra prima un campione di football mezzo suonato con le fattezze di James Caan, poi un poliziotto in possesso di quelle di Robert Duvall.
Un viaggio che, in un certo senso analogo a quello raccontato da Dennis Hopper nel contemporaneo Easy rider (1969), non è esclusivamente sulle strade, ma anche e soprattutto interiore; testimoniando in maniera evidente l’interesse da parte dell’operazione di sfruttare una vicenda on the road per concretizzare sullo schermo una amara storia di emancipazione femminile non esente da difetti, ma che – con galleria fotografica nella sezione extra – si rivela utile al fine di apprendere un tassello del poco conosciuto periodo degli esordi di colui che realizzò in seguito capolavori del calibro de Il padrino (1972) e Apocalypse now (1979).
Rimanendo sempre nell’ambito del catalogo CGHV, ma passando sotto l’etichetta CineKult curata dalla rivista Nocturno, ad essere recuperato su disco è Scusi lei conosce il sesso? (1968), debutto del Vittorio De Sisti regista de La supplente va in città (1979) e di Delitti e profumi (1988).
Con sequenze di parto poste all’inizio ed al culmine dei circa settantadue minuti di visione, un’indagine alla scoperta della sessualità concepita, praticamente, sulla scia del successo riscosso dal mix tedesco di fiction e documentario Helga – Il concepimento, la fecondazione, la nascita, i problemi sessuali (1967) di Erich F. Bender.
Indagine che parte dall’infanzia per arrivare fino all’età adulta, attraversando le varie fasi dell’esistenza; dalla quella orale – con tanto di poppate – al bacio, forma di manifestazione proprio di quest’ultima.
Passando per la curiosità nei confronti del sesso che si sviluppa da bambini, l’esplosione dell’adolescenza, l’importanza della verginità, la differenza della lunghezza delle gonne tra il nord e il sud dell’Italia ed un’intervista ad una prostituta.
Mentre, complice anche la presenza di Vengo anch’io, no, tu no di Enzo Jannacci all’interno della colonna sonora, a conferire un tocco atipico al veloce insieme è il ricorso ad un tono brillante e scanzonato che, ulteriormente esaltato dal commento parlato di Gianrico Tedeschi, spesso smitizza e sdrammatizza l’argomento cardine.
Francesco Lomuscio