«Da oggi le imprese che operano in Sicilia pagheranno le tasse in Sicilia. Uno dei sogni dei padri dello Statuto siciliano e degli autonomisti trova attuazione su proposta della regione siciliana». Lo dicono in una nota il presidente della Regione siciliana e l’assessore regionale all’ Economia Luca Bianchi. «Il Governo nazionale – aggiunge Crocetta – ha approvato all’unanimità il provvedimento sulla base delle buone prassi di bilancio che il governo siciliano ha avviato, attraverso le azioni di spending review, i tagli delle province, delle partecipate, la revisione di spesa per gli assessorati, il taglio del salario accessorio, la chiarezza dei conti, quindi, sulla base dell’azione di buon governo che la Sicilia sta portando avanti».
La Sicilia – continua Crocetta – non vuole vivere di assistenzialismo e parassitismo, vuole vivere con le proprierisorse e questo cambia la prospettiva totale e inverte la tendenza politica dioltre 50 anni. Siamo orgogliosi, felici, insieme a tutti i siciliani, diesteggiare una rivoluzione che continua e che è in corso in Sicilia. Questo è merito di tutti i siciliani. Il modello Sicilia è siciliano, è fatto da isiciliani e – afferma il Presidente – ce la faremo a fare divenire la nostra regione, una delle più sviluppate d’Europa, ma anche una regione che diventa un simbolo sul piano dei diritti civili, della lotta alla mafia, della trasparenza, dando impulso a una rivoluzione culturale che mette al centro anche i soggetti deboli”.
Dopo circa 60 anni, trova dunque attuazione una norma fondamentale dello statuto siciliano, concessa agli albori della costituzione proprio per sedare le spinte autonomiste e secessioniste dell’isola.
Auguri alla Sicilia, possa essere questa l’alba di un nuovo Sud!