Magazine Diario personale

Uno due tre.. stella!

Da Spiaggepiubelle

Ci sono delle cose che arricchiscono la vita di tutti noi.

 

Non sto parlando di “cose“ materiali, di macchine sportive scintillanti, di vestiti firmati dai più grandi stilisti internazionali, di ville lussuose in luoghi abbacinanti, di vacanze in residence esclusivi ecc ecc..

 

No no, sto parlando di quelle piccole cose che hanno una valenza immensa, illimitata e che riescono a rendere leggiadra la nostra quotidianità, regalandoci una gioia infinita e facendo (ri) sorgere in noi una forza arcaica ormai sopita, che solo raramente riaffiora.

 

Sono momenti indimenticabili.

 

Facili anche da riconoscere.

 

Ognuno di noi ha i propri interessi, le cose alle quali tiene di più.

 

E sono tra loro diverse come diversi siamo noi esseri umani.

 

Quindi se ne parlate con una mamma vi racconterà sicuramente l’ultimo aneddoto sui figli.

 

Se ne parlate, che ne so, con un motociclista, con un pescatore, con un pompiere, tutti vi sapranno descrivere con dovizia di particolari i momenti più lieti della loro giornata narrandovi dell’ultima vite cromata comperata, di quel posto nel fiume che nessuno conosce, o di quando si accende la sirena dell’autopompa.

 

Vi racconto uno dei miei.

 

Alla sera, verso le 19.30 circa, scendo in garage per la mia spettanza giornaliera.

 

Subito Pippo e Lilly accorrono festosi.

 

Li guardo negli occhi e li vedo particolarmente accesi, luminosi.

 

Certo se mangiassi anch’io solo una volta al giorno…..! Aspettate.

 

Non è che li tengo a dieta! Durante il giorno ci sono innumerevoli piccoli appetitosi “spuntini“.

 

Prendo le due ciotole ed inizio a metterci dentro, spezzandolo con le mani, del pane secco.

 

Poi aggiungo un po’ di croccantini.

 

Intanto, loro, i miei figli, sono lì seduti immobili che guardano con attenzione tutti i miei movimenti.

 

Poi prendo la scatoletta.

 

Gliela faccio vedere e subito Lilly dalla gioia inizia a fare delle piroette su se stessa.

 

Verso esattamente la metà della scatoletta in ogni ciotola ed inizio a mescolare alacremente.

 

A questo punto i miei figli iniziano ad avanzare leggermente verso di me, da seduti si alzano e si avvicinano solo di pochissimo e poi tornano seduti immediatamente.

 

Mi sembra di essere il bambino che “sta sotto”, quello che si appoggia al muro, dando le spalle agli altri, e conta ad alta voce “uno, due, tre, stella!”, per poi voltarsi di scatto e se percepisce il movimento di uno dei “giocatori“, quest’ultimo deve retrocedere fino al punto di partenza.

 

Torno bambino anch’io e questa è una sensazione bellissima.

 

Li guardo saltare di felicità mentre gli allungo il pasto.

 

Uno due tre….stella!!!!!!!!!

 

C.

 

Uno due tre.. stella!



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