Oggi accade qualche cosa che capita una sola volta all'anno. Qualche cosa che, volenti o nolenti ci cambia un pochino.
Per tutti gli altri è un giorno come gli altri, ma per me, che sono nata il 17 settembre, è un giorno speciale...è il giorno del mio compleanno.
Eh sì... e questa volta sono 26. Lo so, non sono tanti, sono pochi in fondo, ma questa volta la cifra mi mette un po' a disagio.
Sarà che è una sorta di giro di boa, sarà che ora sono più vicina ai trenta che ai venti...sarà che lascio alle spalle il primo quarto di secolo...ma non riesco ad essere solo contenta. Inframmezzata alla gioia che questo giorno si porta dietro, agli auguri, ai sorrisi e alle telefonate c'è un filino di malinconia.
Non sono solita fare i resoconti, siano essi di fine anno, di fine stagione,...perchè la vita è un fluire, un continuo,. Non c'è un chiudersi e un aprirsi di porte e portoni perchè la via che abbiamo percorso non si può cancellare. Le impronte rimangono impresse nel suolo, sia esso sabbia, ghiaia, roccia o soffice erbetta. Loro rimangono lì e non c'è vento che le possa far sparire.
Ma questa volta, se mi volto indietro, ne vedo tante di orme e la strada che si dipana alle mie spalle mi sembra lunga, ricca di bivi, salite e discese, a volte costeggiata da filari di alberi ombrosi e comode panchine, altre in cui sembra confondersi con la terra arsa e secca.
Rifarei tutto ciò che ho fatto? Sì. Perchè se ho compiuto un determinato passo è stato perchè in quel momento lo reputavo giusto. Ma potrei rispondere anche di no, perchè ci sono cose che a posteriori mi sarebbe piaciuto andare diversamente. Ma non è questione di rimpianti. Ogni scelta si fa una volta sola, e vale solo per l'attimo in cui si compie. Non si può tornare indietro, non si può fare inversione. Quello che ci è dato di fare è di continuare ad andare avanti, tracciando la nostra strada, facendola svoltare a destra o a sinistra. Ma bisogna sempre mettere un piede davanti all'altro, il passo del gambero non ci è concesso, come non lo è il potersi fermare.
immagine da mondoviaggiblog
Cosa vedo lungo la mia via?
Vedo amici andati e venuti, false amicizie, amicizie diradate ma che sento vive come l'ultimo giorno di scuola perchè abbiamo condiviso tempo, esperienze, emozioni, e una fetta incredibilmente importate del mio tempo.
Vedo persone che sono al mio fianco da una manciata di anni e che lo sono ancora, che continuano a camminare sui propri sentieri personali e che condividono con me dei tratti, degli incroci e che sono pronti a fare una deviazione per camminare accanto a me...e per questo vi ringrazio, dal primo all'ultimo, perchè so che ci siete, in un modo o nell'altro, tutti a camminare insieme nello stesso immenso paesaggio.
Vedo vie che a tratti spariscono dietro colline o che si inabissano nell'oscurità di gallerie. Alcune di queste strade sono ormai lontane, troppo per essere ancora scorte, altre sono (siamo) riuscite ad acchiapparle dopo un piccolo e terribile distacco...perchè ci sono passi che ci piacerebbe vedere sempre affiancati ai nostri...e vedremo di gettare più ponti possibili per mantenere i nostri cammini sempre comunicanti.
Vedo gli insegnamenti dei miei genitori (e dei miei "5 nonni"), il loro supporto, le litigate e le incomprensioni...e non cambierei tutto questo per nulla al mondo.
Vedo la mia sorellina, che ormai tanto -ina non è. La vedo e so che è lì, sulla via accanto alla mia e so che entrambe camminiamo gettando un occhio anche al sentiero dell'altra.
Vedo valichi e passi montani, candidi e ammantati di neve scintillante e ricordo ancora la fatica fatta per raggiungerli, ma quanta soddisfazione una volta arrivata lassù, sulla vetta del mondo.
Vedo verdi pianure, ricoperte di erba tenera e fresca e immensi campi ondeggianti di biondo grano.
Vedo boschi fitti e intricati, dove le radici ti fanno inciampare e dove i rovi ti feriscono le gambe; ma se alzi la testa e scuriti tra le foglie vedrai sempre un frammento di cielo.
Vedo baratri neri e affamati, pronti ad inghiottirmi ma che sono sempre rimasti a bocca asciutta.
Vedo giorni di sole e altri di pioggia.
Vedo tempeste navigate a le vele ammainate.
Vedo tratti con orme leggere, soffici e frizzantine e altri con impronte affondate faticosamente nel fango denso, quando il susseguirsi dei passi era lento e l'incedere faticoso
Vedo tranquille passeggiate sulla spiaggia, con le onde che mi lambiscono i piedi.
Vedo sorrisi, i mie e quelli degli altri; vedo lacrime, poche in verità, e versate nell'ombra.
Vedo...me stessa. Ciò che sono nel qui e ora. E l'immagine altro non è che il riflesso combinato di tutto ciò che ho incontrato lungo la via.
Forse questa sottile malinconia è dovuta proprio alla consapevolezza di quanta strada ho fatto...non è questione di sentirsi vecchia, è l'aver capito che, nel bene e nel male, ogni giorno è un punto di arrivo e una partenza.
Quindi ragazza mia, quando apri gli occhi, ricomincia da dove sei arrivata la sera prima felice e contenta, se non altro perchè un cammino ce l'hai, assieme alla possibilità di viaggiare attraverso paesaggi sempre diversi.
immegine presa da splinder