Era posseduta da uno sguardo grinzoso, metteva gli occhiali più scuri che potessero esistere, ma la gente se ne accorgeva lo stesso. Camminava addossata ai muri, perché così cammina chi ha il terrore nell'anima e lo profonde con lo sguardo. Non si guardava mai intorno, non sentiva quel bisogno di incrociare occhi scrutanti, fruganti. Se ne stava sempre sola per un bisogno interiore. Non poteva avere contatti, non li voleva, ogni contatto era dolore e lei il dolore non lo sopportava più. Aveva solo i ricordi, quei ricordi bastardi che ti fanno maledire il giorno in cui l'hai conosciuto. Nei suoi occhi grinzosi non esistevano più guizzi di gioia, impennate di sentimento. Maledetto il giorno in cui ha incrociato il suo sguardo. Ha avuto subito bisogno di lui, una necessità che non era quantificabile, i visceri si erano capovolti, le mani accennavano ad un applauso di felicità intensa. Il tempo di un tuono ed era tutto finito, per lei. Non ha provato nemmeno a ribellarsi, non ci si ribella a chi ti scaccia come un cane appestato. Maledetto il giorno in cui ha incrociato i suoi occhi, più grinzosi dei suoi.
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