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Uno sguardo oltre le mura

Creato il 02 febbraio 2014 da Carturco @carturco

Aprire la finestra, far entrare un po’ d’aria fresca, guardare oltre le quattro mura di casa propria: è questo che talvolta può dare un po’ di sollievo rispetto alla consuetudine dell’aria viziata e stantia che da tempo domina a casa nostra.

Queste le mie reazioni immediate ad un articolo dell’Economist riguardante la gara in corso per l’elezione del sindaco di Parigi il prossimo marzo.

Tra le sei candidature in lizza le favorite, tra cui si svolgerà il probabile ballottaggio, sono:

Anne Hidalgo, per il Partito Socialista.

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Nathalie Kosciusko Morizet, nota come NKM, per l’UMP (Unione per un movimento popolare), di centro-destra.

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A contendersi Parigi, dunque, due giovani donne, di 54 e, rispettivamente, 41 anni circa (un’altra, delle altre quattro candidature, è pure femminile).

A differenza della rivale, parigina Doc,  Hidalgo proviene dalla Spagna, da cui si è trasferita con i genitori in Francia all’inizio degli anni ‘60, acquisendo la cittadinanza francese (senza perdere quella spagnola) una decina d’anni dopo. A quanto pare, dunque, questo non sembra essere avvertito come un handicap nel contendere una posizione politica di rilievo nazionale. 

Entrambe militano nei rispettivi partiti politici a pieno titolo, senza per questo dover accampare giustificazioni o averne motivo di imbarazzo; ma anche senza che questo abbia loro impedito di esprimere posizioni autonome, personali, rispetto ai rispettivi leader, senza che ciò abbia scatenato risse da pollaio. 

Entrambe hanno alle spalle, oltre che quella politica,  una notevole esperienza amministrativa e di incarichi di governo, locale e centrale, che ne garantisce la competenza: nessun bisogno di rincorrere la novità per la novità o una immacolatezza rigeneratrice, mediante candidature pescate, magari, nella “società civile”, e magari di bravissime persone, ma pur sempre all’insegna dell’improvvisazione e del dilettantismo .

I programmi su cui Hidalgo e NKM si confrontano con proposte articolate e, ovviamente, diverse – ma non contrapposte per principio – investono tutti i problemi più concreti ed attuali della cittadinanza parigina: edilizia sociale, periferia, traffico e trasporti pubblici, sicurezza, pulizia e smaltimento rifiuti, sostegno dell’innovazione imprenditoriale; e, in quest’ultimo campo,  con attenzione che non si limita al cortile di casa, ma guarda anche alla competizione e alla collaborazione tra le due grandi metropoli divise e collegate dalla Manica.

Le due candidate hanno reso pienamente pubbliche e trasparenti le rispettive posizioni reddituali e patrimoniali (ovviamente assai più cospicue per la candidata del centro-destra). Comunque non sembra che si prospettino questioni di carattere personale, registrazioni telefoniche, minacce di rivelazioni variamente infamanti.

Non c’è dubbio: poi – come in ogni competizione elettorale, sotto qualsiasi cielo  – ci saranno, certo, promesse esorbitanti o difficili da mantenere, tentativi di reciproco discreto sugli obiettivi proclamati, perfino qualche colpo basso o altri artifici meno nobili nella contesa dei voti. Ma vogliamo mettere che aria diversa si respira?

E pensare che qui da noi sono tanti quelli che, per un verso o per un altro, vorrebbero allontanarsi o ritirarsi dall’Europa e riconquistare la perduta sovranità nazionale…

Ma per favore! Quanto sarebbe più arduo, oggi, sapersi cittadini italiani se qualche volta non si potesse gettare lo sguardo oltre i nostri confini e consolarsi con il fatto di essere anche cittadini europei?


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