Sul frofilo fb del signor Roberto Mancini, ho trovato questo commento che trovo interessante. Il signor Alessandro Bich ci offre un nuovo punto di vista sul Casinò.
Ho lavorato presso il Casinò di Saint Vincent da agosto 2007 a luglio 2009, non sono dunque a conoscenza dei recenti sviluppi, mi auguro che gli investimenti programmati diano rapidamente frutto e vadano a sanare una situazione al limite della sostenibilità. A parere di alcuni ex colleghi, però, la situazione si presenta desolante, e non solo a causa della situazione precaria delle strutture in fase di modifiche e lavori, ma anche in virtù di ripetute scelte quantomeno discutibili. Mi è stata segnalata, ad esempio, una recente assunzione presso la Casinò spa di un consulente all’acquisto carni. All’inizio della mia esperienza mi stupivo di tavoli aperti in totale assenza di clienti, di quella che a me pareva una reiterata ed inspiegabile mancanza di programmazione nella gestione del personale. Venivo istruito che quella era, da anni, la norma. Quante volte ho presidiato i due tavoli della sala privé funzionanti, senza vedere entrare un cliente. Quante volte la sala disco slot aperta con il personale in forte maggioranza rispetto alla clientela. Per quanto riguardava invece la situazione dei controlli regionali, la situazione era paradossale. Pur in esubero di personale più volte, reparti della casa da gioco sono rimasti privi del controllo, teoricamente indispensabile all’apertura degli stessi. Negli anni della mia presenza venivano accettati annunci di giocate virtualmente incontrollabili. Situazione piu volte lamentata da numerosi controllori. Questo anche nei confronti del controllo del riciclaggio. Ho personalmente assistito a diversi cambi di denaro ben al di sopra dei 12.500 euro allora consentiti, segnalandoli gerarchicamente come da regolamento. Non so a cosa abbiano portato queste segnalazioni. A livello personale, il mio contratto di lavoro non è stato confermato alla scadenza della graduatoria, a beneficio della penultima classificata, già dipendente regionale a tempo indeterminato trasferita presso la casa da gioco a graduatoria conclusa, nonostante davanti a lei vi fossero altri regionali a tempo indeterminato. Ma questo, se illegale, lo determinerà un giudice del lavoro.