Il mio sport, quello del cuore, lo scelsi a dieci anni. Non ci fu nessuno che mi propose di farne uno, né tantomeno che si mise a illustrarmi le varie discipline possibili. L’irresistibile voglia di farlo ebbe origine semplicemente da un cartone animato. Grazie a Mimì mi innamorai perdutamente della pallavolo.
A quei tempi non potevo fare scelta peggiore: in un colpo solo mettevo in difficoltà i miei genitori che non sapevano come portarmi agli allenamenti, e per di più tradivo San Miniato che andava fiera della sua ginnastica artistica alla Crocetta, ma soprattutto del basket con l’Etrusca.
A undici anni diventai una straniera fra i bambini sanminiatobassesi e iniziai ad organizzarmi con passaggi da mamme e nonne delle amiche, oppure lunghe attese di mia madre che lavorava in fabbrica.
Pensandoci ora, fare una scelta del genere basandosi su un cartone animato che ti presenta la “goccia di ciclone” come una delle schiacciate possibili se ti alleni bene, è davvero una sciocchezza.
Però a me è andata bene.
Adesso i bambini vengono spinti a fare sport da subito, appena vengono al mondo. Da neonati scegliamo noi genitori e molti si ritrovano a sguazzare in piscina, oppure a fare gioco-danza. Niente di impegnativo, insomma. Arriva un’età, però, in cui molti sono stufi delle nostre scelte, alcuni non hanno chiaro cosa fare e altri non vogliono fare niente, solo giocare.
Pensando a me che fino a dieci anni sono stata serenissima a fare in su e in giù nei campi o per la strada, li capisco perfettamente. Ma adesso è tutto cambiato, e per far fare un po’ di movimento ai nostri bambini, “è necessario” fare uno sport.
Così Margherita, 6 anni, quest’anno era in crisi perché non sapeva quale sport scegliere. Ma per fortuna il 22 settembre c’era la Festa dello sport a San Miniato! Quale migliore occasione per provare un po’ di tutto e scegliere in assoluta libertà?
Il video è un documento di quel pomeriggio, di com’era bella San Miniato invasa dai bambini, di come gli donano i campi da basket in piazza del Popolo, i tappeti verdi del subbuteo sotto i chiostri, gli arceri, il percorso delle biciclette, la pista rossa per lo scatto sotto al Miravalle, i ballerini di hip-hop e le canoe davanti all’ascensore del Cencione, il calcetto e il mini-volley in piazza del mercato, l’arrampicata su una linea immaginaria che arriva direttamente alla Rocca, i ballerini di latino-americano in rosso e il deltaplano a motore dai colori sgargianti parcheggiato davanti alla parete del Seminario, i meravigliosi cavalli fra gli alberi del “prato” del Duomo e anche la protezione civile con la prova di spegnimento dell’incendio.
A dire la verità a San Miniato dona un po’ tutto, basta che si riempia di gente e può diventare quello che vogliamo. L’altra sera la vecchia signora, seduta al solicchio di fine settembre, ha preso fra le braccia i nostri cuccioli e gli ha raccontato storie meravigliose grazie alle quali qualcuno, forse, si sarà innamorato di uno sport.
E Margherita? Che sport avrà scelto?
Guarda il video della festa!
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