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Uno sprazzo d’umanità

Creato il 18 luglio 2014 da Aperturaastrappo
Uno sprazzo d’umanitàSta seduto sulla stessa panchina.E’ impassibile.E' quella sommersa dai piccioni.E’ alto, ha tempie brizzolate, naso aquilino, tratti aristocratici: è un uomo notevole, un tempo certamente bello.Nella mano sinistra tiene una bottiglia di JD vuota, nell’ altra un mozzicone di sigaretta che da anni tira fuori, dalla vecchia, logora tasca del suo pastrano vagamente rattoppato, e porta alle labbra con gesto meccanico.Il freddo gelido gli sbatte in faccia senza pietà, come usano fare certi venti con antichi casolari abbandonati che urtano le ante rumorose delle finestre nude e solitarie, dopo aver cercato invano chissà chi o chissà cosa dentro stanze silenziosamente vuote.Sembra sprofondato in pensieri lontani, invece è vigile, coglie ogni impercettibile movimento: è una pantera affamata.

Il Barone aspetta che il tizio della panchina accanto, folgorato da uno sprazzo di altruismo o acceso da un po’ di calore umano, gli lasci il suo giornale che, ben inteso, lui userà per ripararsi dal freddo o per pulircisi il culo.Nulla gli importa dei fatti del giorno; nulla vuol sapere dell’Italia, dei sui inetti governanti, dello spread che la crocifigge in Europa; nulla delle molte guerre sparse nel mondo fortemente volute da tutti e , col cazzo, che veramente si fa qualcosa  per i bambini che muoiono minutamente di fame o di malattia nel terzo e nel quarto mondo; e che la Chiesa si stia aprendo realmente all’ umanità tutta.Cristo è morto!Ma che ci fa lì, ad attendere che un balordo ben coperto con cappotto super firmato, occhiali all’ ultima moda, i-Pad e un’inopportuna puzza sotto il naso, gli conceda del calore di carta, carta che, beninteso, usa solo per darsi un tono e per far vedere che sfoglia ancora un quotidiano  che probabilmente per lui ha la stessa mansione di un mobile d’epoca?Che ci fa qui, in questo mondo che tutto stritola e tutto divora come un gigantesco tritacarne, che lo ha privato della dignità di uomo e gli ha offerto soltanto lotte contro ogni egoismo sociale?Il Barone è un clochard!In tutti questi anni, il Barone, così lo chiamano gli altri barboni, si è convinto di una peculiare filosofia di vita, di cui venne a conoscenza tanti anni addietro, leggendo tra le pagine di un vecchio libro, e cioè che “guardare il mondo sempre dallo stesso verso non lo fa cambiare, anzi rende la gente ostinata a farlo corrispondere alla rappresentazione che la sapienza  umana ne ha dato.Ma la gente non sa, che per quanto grande e autorevole sia, è pur sempre una sapienza più piccola del mondo!”Perciò non è il barone ad essere un uomo fuori dalla legge, non è questa società ottusa che non lo riconosce, è lui che non si rispecchia in essa, non si sente parte di questo mondo assurdo che non riesce a patrocinare i diritti delle persone, di quelle oneste.Il tale della panchina accanto va via, stranamente acceso da uno sprazzo di umanità, lascia il suo giornale accanto al Barone che però rimane immobile.Ripiegato pianamente il capo, lascia cadere a terra prima la bottiglia di JD che rotola via, poi il mozzicone di sigaretta che il vento gelido porta con sé, mentre i fogli del giornale si disperdono nell’ aria come tanti piccioni disturbati nel loro beccare a testa bassa le briciole di pane.Il Barone ha preferito concedersi al gelo vero dell’inverno e della morte piuttosto che ad un improbabile calore di carta e ad una certa umanità fasulla.Lucia Immordino (da un'idea tratta dall’ “Elogio della follia” di E. da Rotterdam)http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/06/27/foto/bergamo_gori_fa_rimuovere_i_braccioli_anti_clochard-90133327/1/?ref=fbpl#1


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