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Uno strano commento

Creato il 02 maggio 2013 da Www.marsala.it @@il_volatore

Ricevo dalla redazione e pubblico

[Gentile redazione di Marsala.it, vi scrivo la seguente per chiedervi la possibilità di pubblicare la mia risposta, in quanto interpellato, ad un articolo. L'articolo è quello del 25 aprile, della rubrica uomini e dei http://www.marsala.it/rubriche/uomini-e-dei/item/68126-il-difficile-esercizio-della-critica-informata.html

vi chiedo di inserire questa mia replica, poichè trascriverla in commento sarebbe stata un'operazione troppo lunga, a causa del limite dei caratteri. Grazie per la vostra disponibilità]

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- Il facile compito della pubblicazioni di articoli a vanvera da parte di chiunque e chi che sia -

Premetto che la vostra visione contorta, vi ha portato a deviare la discussione dall'obiezione da me sollevata in principio; d'altronde i valdesi hanno sempre deviato dalla Chiesa Cattolica Romana, per seguire il mercadante Pietro Valdo, il quale nonostante il divieto impostogli, o meglio, la necessaria preventiva autorizzazione richiesta, continuava a predicare consacrando "apostoli" a destra e manca. Notizie al riguardo della sua condotta vengono riportate sul manoscritto medievale "Chronica Majora" (Consultandolo si ha la conferma che il potere gli diede alla testa).

Ben dice il pastore valdese parlando di "storia alla quale maldestramente si fa riferimento", ragion per cui lo invito a studiare approfonditamente i documenti storico-storiografici al fine di poter correttamente riportare eventuali dati e date, da egli quivi malamente esposte alla stregua del dottor Azzeccagarbugli. La concezione di inquisizione fornita dal pastore, (alla quale il sottoscritto precedentemente non ha mai fatto menzione) corrisponde alla visione Settecentesca e Illuminista che ovviamente lo pongono in una condizione di arretratezza. A riprova di tale arretratezza il fatto che si scriva: "Vergogna è quanto, piuttosto, dovrebbero provare gli inquisitori: ma è vano sperarlo." (cit.). Qualcuno comunichi al pastore che gli inquisitori sono morti già da qualche annetto, ragion per cui risulterebbe un po' complicato far fare loro ammenda per eventuali colpe.

Come già accennato, bisogna leggere, studiare e capire prima di parlare. In merito all'Inquisizione potrei proporre al pastore una folta bibliografia di testi ai quali attingere per conoscere i documenti che mostrano cosa veramente fosse questo istituto (leggendo se ne dedurrà che comunque egli la pensi, la setta Valdese è eretica in quanto discostata dai precetti della Chiesa. Se San Francesco non è eretico, un motivo ci sarà... ed anch'egli predicò la povertà); e se per caso fosse poco incline alla carta stampata, allora egli provveda con Internet che ultimamente è diventata grande fonte d'ispirazione per gente pigra e comodista. Se altresì il pastore avesse avuto familiarità con i dizionari, avrebbe avuto modo di apprendere che la parola αἵρεσις, derivante dal verbo αἱρέω, ha come significato l'accezione negativa di "persuadere, sedurre" e non solo "scelta". Ciò nonostante, che fossero nobili quelle scelte non v'è sorta di dubbio; i dubbi (poi tramutatisi in certezze) compaiono quando ci si discosta dagli obiettivi predefiniti.

Qualunque sia stata la condizione della Chiesa Romana Cattolica del tempo, non se ne legittima il discostamento, poichè non è allontanandosi dal problema e disubbidendo che esso si risolve. I valdesi hanno preferito continuare a perseguire le loro logiche e alla fine hanno solo ottenuto guai.

Il lettore (lo scrivente) non rappresenta nessuna frangia progressista o conservatrice di nessuno. Rappresenta un lettore che non rispecchiandosi nella logica illogicità dei valdesi, ha posto all'attenzione una questione di "titolo"; una mera questione di lessico; un'accortezza che indicasse l'appartenenza della "nostra fede cattolica" alla visione valdese. D'altronde i complementi in analisi logica esistono per questi distinguo: la "nostra" fede, nostra di chi? Dei valdesi (complemento di specificazione). Se la lettura del commento ha suscitato al pastore ilarità (e non riesco a capire come si possa provare anche sconcerto contemporaneamente... mistero dei valdesi!), mi chiedo cosa abbia motivato il pastore a scegliere di perder così tanto tempo per scrivere un articolo fazioso di risposta. I rapporti di confronto con fratelli e sorelle che il pastore intrattiene, se tali fratelli e sorelle sono gli stessi partecipanti a semplici gesti di credenze e devozioni popolari, che magari si fermano se un gatto nero taglia loro la strada, possiamo ben immaginarli carichi di carisma e elevatezza culturale. Il dialogo ci vuole si, ma con chi ti può comprendere. Cosa si spera possa comprendere dei fondamenti della Chiesa Cattolica Romana, una setta che tutt'ora ad oggi non s'è ancora redenta del suo passato? '9Che di solipsismo Kantiano sia affetta la chiesa valdese è altresì evidente, considerato che la sua personale visione e il suo autonomo modus operandi liturgico siano ancora gli elementi centrali e fondanti della loro antica e moderna eresia.

Pastore, ascolti il belare delle sue pecorelle e le pascoli; non si occupi di discorsi che potrebbero diventare più grandi di lei, poichè la branca valdese, fin quando non farà ammenda abbracciando i principi della Chiesa romana, resterà sempre sotto l'egida dell'eresia. Domanda: lei pastore, troverebbe da dialogare con gli integralisti islamici? O, per dirla alla politichese, fascisti e comunisti troverebbero da dialogare? No, quindi non vedo perchè Credi differenti debbano necessariamente dialogare e condividere celebrazioni vuote e prive di significato.

Ps. "Imperciocché, essendo cosa evidente, e da verun negata non essere i nomi se non puri purissimi accidenti" scritto ciò e premesso che non vivo dalle sue parti, non credo che lei mi conosca e non credo che questi dettagli possano cambiarle la giornata. D'altronde, se lei pastore è libero di professare il suo credo, non vedo perchè io non possa essere libero di firmarmi come mi pare! Altresì che cosa è un nome? "Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un'altra parola avrebbe lo stesso odore soave; così Romeo, se non si chiamasse più Romeo, conserverebbe quella preziosa perfezione, che egli possiede anche senza quel nome."

Non si affatichi a replicare, poichè dall'articolo la sua posizione è ben chiara e dai commenti è ben chiara la mia.

L.B.


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