Uno studio in rosso

Creato il 09 dicembre 2014 da Simone D'Angelo @SimonDangel

Il primo libro di Arthur Conan Doyle su Sherlock Holmes e il dottor Watson

Il 1887 rappresenta una data di grande importanza per la letteratura poliziesca. Infatti nel novembre di quell’anno sir Arthur Conan Doyle, all’epoca uno sconosciuto medico di periferia, dava alle stampe “Uno studio in rosso” (“A study in scarlet”), il suo primo romanzo che vedeva l’esordio di due tra i più famosi personaggi letterari di tutti i tempi: il dottor Watson, sotto le cui modeste spoglie si celava un alter ego dell’autore, ed il celebre, geniale e inimitabile Sherlock Holmes, il detective per antonomasia.

Parlando con il vecchio amico e collega Stamford, Watson, ex medico militare appena tornato dalla guerra in Afghanistan a causa di ferite alla spalla e al ginocchio, dice di essere in cerca di un alloggio a buon prezzo. Al sentire ciò Stamford gli menziona Sherlock Holmes, che sta cercando qualcuno per dividere l’affitto di un appartamento al 221B di Baker Street. Stamford porta Watson al laboratorio in cui Holmes sta compiendo degli esperimenti con un reagente per il rilevamento della emoglobina. Dopo aver fatto una lista dei rispettivi difetti Watson e Holmes si trasferiscono nell’appartamento.

Holmes ha un largo numero di ospiti che gli fanno visita in differenti momenti durante il giorno e svela a Watson il suo lavoro di consulente investigativo e che i suoi ospiti sono clienti. Subito dopo un postino consegna un messaggio da Scotland Yard su un recente omicidio. Holmes invita così il suo coinquilino ad accompagnarlo per indagare sulla scena del crimine.

Grazie al suo intreccio innovativo e avvincente “Uno studio in rosso” conquistò subito un vasto pubblico. Infatti, dopo aver illustrato il primo incontro tra i due futuri inseparabili amici, ambientato all’incirca nel 1881, Conan Doyle portava immediatamente al centro dell’azione i suoi lettori coinvolgendoli in una frenetica caccia ad un misterioso quanto insospettabile assassino. Nasceva così un nuovo modo di raccontare una storia e soprattutto prendeva avvio una leggenda che, nonostante il passare dei decenni, conserva intatto il suo straordinario fascino.

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