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Unsocial love. “The social network” e l’amore non condiviso

Creato il 21 gennaio 2011 da Stezizzi

Anche se la tecnologia facilita la vita, non è detto che sia sempre per migliorarla. Il film “The Social Network” si apre con la rottura di una relazione agli albori, prosegue con l’ideazione e lo sviluppo di un social network capace di connettere gli studenti della Harvard University, termina con una richiesta di amicizia (o di amore?) che molto probabilmente non troverà mai risposta.

Ben Mezrich, lo scrittore del libro Miliardari per caso – L’invenzione di Facebook: una storia di soldi, sesso, genio e tradimento da cui il film è tratto, ha ottenuto il successo grazie al libro pubblicato in Italia col titolo Blackjack Club. Ivi è ricostruita la storia di un gruppo di studenti del Massachusetts Institute of Technology che sfruttano la loro abilità matematica per creare un sistema che conta le carte da gioco e sbancare i tavoli di Blackjack nei casinò di Las Vegas. Anche questo libro è diventato un film, 21, diretto dal regista Robert Luketic.

Tra matematica, tecnologia e sentimenti, nella colonna sonora di The Social Network possiamo ascoltare un’inedita versione di “Creep”, dei Radiohead. La scena che apre il film, insieme a quella che lo chiude, prende un particolare significato nelle parole del testo della canzone che canta “quando eri qui non riuscivo a guardarti negli occhi [...] io voglio avere il controllo, voglio che tu noti quando non sono in giro [...] io avrei voluto essere speciale”. La scena finale in cui Mark apre il profilo Facebook della sua ex e, dopo qualche indugio, le invia una richiesta di amicizia, crea l’ansia dell’attesa di chi osserva da lontano l’amata/o, come da una finestra, con la certezza che non farà mai parte della sua vita.

Lo sguardo attraverso una barriera, quella del computer, come dalla finestra di un appartamento, in “The Social Network” permette a Mark di desiderare e ammirare l’amata senza essere visto. Un tema che torna spesso nel cinema, poiché la cinepresa stessa è una barriera tra chi osserva e chi è osservato, una sorta di lente d’ingrandimento segreta. La differenza è che sullo schermo del computer non poniamo uno “sguardo” come quello che che avviene attraverso l’obiettivo di una cinepresa. Ma soprattutto, nonostante il grande potere dei social network di connettere le persone, quando un amore finisce, il tentativo “social” non serve più a niente. Per questo e per molte altre ragioni, operazione Facebook in love…failed.

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