Vittorio Feltri non è abituato ad utilizzare toni pacifici e pacati quando scrive o parla. E questo lo so. Non mi piace come probabilmente io non piacerei a lui. Amen.
Vittorio Feltri non si pone nessun problema ad ingiuriare ed offendere le persone, ad organizzare e benedire campagne mediatiche tese a screditare i nemici.
Vittorio Feltri non ha smentito la sua ferocia nemmeno questa volta con una bassezza ancora più vile perché gratuita e che non fa che aumentare la pena che provo nei suoi confronti e nei confronti di chi lo circonda.
Ieri Vittorio Feltri ha scritto – nel suo solito modo in seguito alle argomentazioni poste, civilmente, dall’Unità su finanziamenti e dinamiche interne de Il Giornale – che il direttore Concita De Gregorio dovrebbe prendere la pillola o abortire per non mettere più al mondo altri cretini.
Il livello di squallore è inaudito perché gratuito, perché si attacca su piano personale quando in ballo ci sono affari del quale probabilmente non si sa rispondere, perché si attacca volutamente una donna.
Tale bassezza mi porta a fare una riflessione di tipo linguistico/sociale diciamo. Si tende sempre ad offendere le donne anche indirettamente, quando ad esempio si dice ad un uomo di essere un figlio di puttana. (Non tanto per il servizio del quale tanti illustri uomini non riescono a fare a meno, quanto invece per il disprezzo con il quale tale termine viene caricato quando lo si pronuncia).
E questo episodio – la volgare esternazione di Feltri – a pochi giorni da uno dei delitti più efferati, in ordine di tempo, che ha avuto come vittima l’ennesima donna, mi pare una grossa mancanza di rispetto nei confronti del genere femminile e anche nei confronti di quei pochi uomini che hanno avuto il privilegio di poter dire che le vittime sono sempre le donne.