Mikael Blomkvist è un giornalista d’assalto che lavora per la rivista Millenium, specializzata nella denuncia di ciò che accade nel modo dell’alta finanza e dell’imprenditoria.
Il giornalista raccoglie prove sulle attività criminose del potente Wennerstroem, un grosso industriale ma ben presto capisce di essere finito in trappola.
La corte svedese infatti lo condanna per calunnia a sei mesi di prigione e all’ammenda di 150.000 corone.
Mikael decide così di dimettesi dal suo ruolo all’interno di Millenium; ma inaspettatamente viene contattato dal legale del ricchissimo uomo d’affari Henrik Vanger che lo invita ad Hedestad ospite del magnate svedese che vuole proporgli un lavoro particolare.
Harriett, misteriosamente scomparsa 40 prima
La bravissima Noomi Rapace è l’enigmatica Lisbeth
Nel frattempo, parallelamente, seguiamo le vicende di Lisbeth Salander, una giovane hacker dall’aspetto punk che è stata incaricata proprio dal legale di Vanger di scavare nel passato di Blomkvist per vedere se l’uomo è moralmente pulito oppure no.
La ragazza, che ha alle spalle un passato oscuro, riesce a penetrare nei dati e nel pc del giornalista e da quel momento sviluppa un interesse morboso per l’uomo e per le sue indagini.
La ragazza ha anche perso la tutela dell’avvocato che dispone dei suoi soldi; l’uomo è stato colpito da un ictus e il nuvo legale ricatta la ragazza sessualmente per assicurarle i suo soldi.
Una relazione fugace per Mikael
Attimi di tregua per i due impossibili amanti
Mikael, arrivato a Hedestad, scopre che Henrik Vagner vuole incaricarlo di un’indagine ai limiti dell’impossibile, rintracciare cioè la nipote dell’uomo, Harriet Vanger, scomparsa 40 anni prima in maniera assolutamente misteriosa.
Benchè scettico, Mikael accetta l’incarico e si trasferisce a Hedestad in una depandance della casa di Vagner e inizia le sue indagini avendo per le mani solo un diario della scomparsa Harriet e una foto della ragazza stessa.
Lisbeth intanto riesce con uno stratagemma a liberarsi della scomoda tutela del lubrico legale, umiliandolo e ricattandolo con un filmato in cui vene ripreso mentre la violenta.
Sempre accedendo all’insaputa di Mikael all’interno del suo hard disk, la ragazza scopre l’incarico e i primi timidi progressi dell’uomo nelle indagini sulla scomparsa di Harriet.
Mikael nel frattempo è riuscito con un’intuizione a scovare in alcuni archivi i fotogrammi dei momenti che precedono la scomparsa della ragazza; da quel momento gli eventi incalzano, perchè nel diario di Harriet il giornalista ritrova una sequenza di 5 sigle accompagnate da numeri, cosa che lo porta a credere che si tratti di numeri di telefono.
La relazione saffica di Lisbeth
E’ Lisbeth a venire inaspettatamente in suo aiuto, rivelandogli via mail che si tratta di versetti della Bibbia; grazie all’aiuto del legale di Vagner, Mikael rintraccia la ragazza e da quel momento le loro strade si incrociano fatalmente.
I due, nonostante l’evidente ostilità del clan Vagner, poco alla volta riescono a identificare tuti i frammenti del puzzle, arrivando così all’orribile segreto della famiglia e quindi a scoprire cosa realmente è accaduto a Harriet.
Uomini che odiano le bionde è un film recente, datato 2009, diretto dal regista Niels Arden Oplev di origine danese alla sua quinta prova cinematografica; il film è il primo di una trilogia con sceneggiatura tratta dal ciclo di romanzi di Stieg Larsson, scrittore e giornalista svedese scomparso nel 2004 a soli cinquant’anni e prima che la sua serie romanzesca Millenium arrivasse al grande successo di pubblico negli anni tra il 2008 e il 2010, con quasi 30 miloini di copie vendute.
Lisbeth subisce la violenza del tutore
Il film di Oplev riprende quindi integralmente il primo capitolo della saga romanzesca di Larsson, che avrà altre due riduzioni cinematografiche nel 2009 con i sequel La ragazza che giocava con il fuoco e La regina dei castelli di carta.
Oplev cerca di mantenersi fedele al romanzo, ma per forza di cose è costretto ad omettere alcuni passaggi, tra i quali quello importante della relazione tra Mikael e Erika Berger e di quella tra lo stesso Mikael e Cecilia Vanger.
Il discorso è sempre il solito, ovvero l’enorme difficoltà di tradurre letteralmente un romanzo, che per forza di cose è più descrittivo in un film della durata di 2 ore.
Oplev riesce tuttavia a condensare bene l’atmosfera cupa e claustrofobica del romanzo, dando alla pellicola però più un taglio da noir/thriller che da film introspettivo e di denuncia delle violenze a cui vengono sottoposte quotidianamente le donne.
Il film è abbastanza scorrevole, anche se con qualche pausa di troppo che però finiscono per rendere più affascinante l’atmosfera e più spasmodica l’attesa per la soluzione dell’enigma, che si rivelerà in tutto il suo orrore nella parte più veloce del film, il concitato finale nel quale Mikael scampa alla morte grazie all’aiuto determinante di Lisbeth.
Alcuni passaggi del film sono abbastanza forti, come il primo contatto fra Lisbeth e il nuovo tutotre che la ricatta e la costringe prima a del sesso orale e poi la violenta per quasi due ore prima di pagare un durissimo prezzo alla sua libidine. Splendida infatti la sequenza che vede la vendetta di Lisbeth che sodomizza l’uomo con un vibratore e poi lo tatua sul petto con frasi oscene.
Molto ben descritto è anche lo strano rapporto che si instaura tra Mikael, affascinato dal carattere selvaggio e dall’alone di mistero che circonda la ragazza e Lisbeth stessa, che sarà assolutamente determinante in due casi.
Nel primo quando troverà la chiave nascosta del diario di Harriet, nel secondo quando identificherà il misterioso assassino e i veri motivi della sparizione di Harriet, grazie anche alla collaborazione dell’intelligente e intuitivo giornalista. Lisbeth salverà da morte certa Mikael e gli restituirà la dignità in un finale forse un tantino affrettato in cui però c’è un chiaro accenno ad un futuro sequel del film.
Affascinante il paesaggio svedese, fatto di panorami innevati e foreste, con la bellissima sequenza dell’arrivo di Mikael a Hedestad che attraversa in auto ripreso dall’alto, un panorama mozzafiato e dalla selvaggia bellezza.
Chiunque abbia letto il o i romanzi e provi a fare paragoni tra gli uni e il film sicuramente proverà un pizzico di delusione perchè l’atmosfera del romanzo effettivamente è più coinvolgente.
Ma non va dimenticato che i personaggi che noi leggiamo nei romanzi spesso li idealizziamo in maniera diversa da come vengono poi realmente proposti, per cui probabilmente sarà lo spettatore che non ha avuto a che fare con i romanzi della serie Millenium quello che apprezzerà maggiormente il film.
Il segreto inconfessabile
La furia di Lisbeth
Punto di forza del film è la perfetta compenetrazione dell’attrice Noomi Rapace con il personaggio volutamente ambiguo, oscuro ma anche affascinante di Lisbeth; l’alone dark e punk che contraddistingue il personaggio letterario è riportato fedelmente dall’attrice, che è al suo primo vero film da protagonista.
Molto bene anche Michael Nyqvist che interpreta il tenace e incorruttibile Mikael Blomkvist, l’uomo dall’intuito formidabile che contribuirà con la sua ostinazione in maniera determinante alla soluzione del caso.
Un thriller con connotazioni noir, quindi, molto ben diretto e con una sceneggiatura solida. Il resto del cast contribuisce a renderlo ancor più affascinante, grazie ad interpretazioni sobrie e misurate.
Un film da non perdere.
Uomini che odiano le donne
Un film di Niels Arden Oplev. Con Michael Nyqvist, Noomi Rapace, Lena Endre, Sven-Bertil Taube, Peter Haber,Peter Andersson, Marika Lagercrantz, Ingvar Hirdwall, Björn Granath, Ewa Fröling, Per Oscarsson, Michalis Koutsogiannakis, Annika Hallin, Sofia Ledarp, Thomas Köhler, Gösta Bredefeldt, Reuben Sallmander, David Dencik, Stefan Sauk, Gunnel Lindblom, Georgi Staykov
Titolo originale Män Som Hatar Kvinnor. Thriller, durata 152 min. – Svezia, Danimarca 2009.
Il tatuaggio di Lisbeth
La trasformazione nel finale di Lisbeth
L’agenda di Harriett
Morte di un assassino
Lisbeth salva miracolosamente Mikael
Un altro mistero per Mikael:Lisbeth
Visita a sorpresa
Michael Nyqvist: Mikael Blomkvist
Noomi Rapace: Lisbeth Salander
Lena Endre: Erika Berger
Sven-Bertil Taube: Henrik Vanger
Peter Haber: Martin Vanger
Marika Lagercrantz: Cecilia Vanger
Tehilla Blad: Lisbeth Salander bambina
Björn Granath: Ispettore Morell
Ingvar Hirdwall: Dirch Frode
Peter Andersson: Bjurman
Michalis Koutsogiannakis: Dragan
Ewa Fröling: Harriet Vanger
Gunnel Lindblom: Isabella Vanger
Gösta Bredefeldt: Harald Vanger
Stefan Sauk: Hans-Erik Wennerström
Jacob Ericksson: Christer Malm
Sofia Ledarp: Malin Eriksson
David Dencik: Janne
Georgi Staykov: padre di Lisbeth
Julia Sporre: Harriet Vanger giovane
Regia Niels Arden Oplev
Soggetto Stieg Larsson (romanzo)
Sceneggiatura Nikolaj Arcel, Rasmus Heisterberg
Produttore Søren Stærmose
Distribuzione (Italia) BiM Distribuzione
Fotografia Erik Kress
Montaggio Anne Østerud
Musiche Jakob Groth
Scenografia Niels Sejer
Costumi Cilla Rörby
Trucco Jenny Fred
Doppiatori:
Francesco Prando: Mikael Blomkvist
Federica De Bortoli: Lisbeth Salander
Alessandra Korompay: Erika Berger
Noomi Rapace
Locandina originale del film
Il romanzo di Larsson da cui è tratto il film
Locandina internazionale